Mondi camaleontici. Michele Chiossi a Macerata
GabaMC – Accademia di Belle Arti di Macerata ‒ fino al 20 novembre 2017. In scena a Macerata una mostra dove ogni opera, vista per la prima volta, attrae lo spettatore a sé. Complice un dolce e paziente gioco di sguardi.
Agli occhi di Michele Chiossi (Lucca, 1970) nulla sfugge: osserva il mondo, lo divora e lo fa proprio; l’artista conferisce una nuova chiave di lettura ai simboli presenti nella vita di tutti i giorni attribuendo loro una rinnovata collocazione all’interno del proprio universo; simboli che diventano richiamo per la mente, invito a fare attenzione alla vita e prenderne parte attiva, passando da spettatori ad attori protagonisti, proprio come Chiossi, e in grado di affermare, con fermezza, di fronte alle sue opere: “è un deʒavy”.
Nasce, così, un discorso artistico che va ben oltre la materia, al di là del quale è l’allocuzione ad avere la precedenza: un’enorme struttura in legno e marmo, e un morbido telo, mosso da un’invisibile brezza leggera e sensuale, li abbiamo già visti nelle scene iniziali del film Il Gattopardo, e l’iscrizione Marble Exquise sul fianco dell’opera riprende, nello stile, assieme ad altri riferimenti cinematografici, il timbro apposto sulle forme di parmigiano; giungendo, poi, alle immagini marmoree dai bordi netti che ricordano i pixel di un’immagine virtuale a cui viene conferita leggerezza attraverso un accurato gioco di luci al neon.
‒ Emanuele Gurini
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati