Vandali a Luci d’Artista. A Torino scambio di accuse tra Luca Beatrice e l’assessore alla Cultura

Danneggiata l’opera di Vanessa Safavi che il Comune di Torino ha deciso di installare nel cuore delle Vallette, nella periferia Nord della città, in occasione della manifestazione che si è sempre svolta in centro.

Per i suoi vent’anni di vita ha ricevuto proprio un bel regalo la manifestazione torinese Luci d’Artista: un’opera è stata vandalizzata in quella periferia tanto osannata dall’amministrazione guidata da Chiara Appendino. L’installazione in questione è Ice cream light di Vanessa Safavi (Losanna, 1980), opera che il Comune di Torino ha deciso di collocare in piazza Montale – nel cuore delle Vallette, nella periferia Nord della città – e che nella notte è stata danneggiata da un lancio di pietre ad opera di ignoti.

LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

“Sono stati vandalizzati 10 moduli su un totale di 18”, risponde l’Assessore alla Cultura del Comune di Torino Francesca Leon interpellata da Artribune in merito alla situazione attuale. “Provvederemo a restaurare queste luci al neon”. Luci realizzate da Iren, col sostegno di Fondazione CRT, che nel giro degli ultimi anni ha cambiato le 400.000 sorgenti luminose in lampadine led diminuendo i consumi del 70%. Quanto ci vorrà per il restauro? “Il ripristino vero e proprio delle luci durerà un mese, ma poiché l’opera è fatta di tanti moduli provvederemo al più presto a sostituirli con quelli che abbiamo in deposito. Già lunedì abbiamo una riunione con Officine Caos”. Si tratta del Centro internazionale cross-disciplinare per l’innovazione culturale e sociale con sede in quella Circoscrizione 5 che sulle colonne di Repubblica ha avanzato dei dubbi sull’operazione Luci d’Artista in periferia: “Ce lo aspettavamo, dovevamo essere coinvolti nelle scelte”, dice il presidente della Circoscrizione V Marco Novello. Quindi, un’accusa di scelte calate dall’alto che Leon respinge: “Le luci sono un segnale di attenzione alle periferie. Abbiamo coinvolto la Casa del Quartiere (un luogo di incontro e uno spazio per la progettazione e per la realizzazione di eventi culturali con sede proprio dentro le Officine Caos, N.d.R.) per organizzare una serie di attività legate alla manifestazione in modo continuativo”.

LO SCAMBIO DI ACCUSE TRA LUCA BEATRICE E L’ASSESSORE ALLA CULTURA

Non è dello stesso parere Luca Beatrice, che affida a un post su Facebook il suo malumore sull’iniziativa in periferia: “Ci sarebbe davvero da discuterne seriamente. Le Luci d’Artista  vandalizzate e distrutte alle Vallette per decenni sono state rispettate e amate dai torinesi”, scrive il presidente del Circolo dei Lettori e critico d’arte torinese. “Ora a qualcuno per puro spirito demagogico è venuto in mente di portarle in periferia. Ci sono luoghi dove la bellezza e la cultura non arrivano; vanno lasciati al loro triste destino”. Come risponde Leon a questa idea della cultura elitaria? “È inaccettabile pensare che il presidente del Circolo dei Lettori sostenga che la cultura sia un diritto di pochi”. Un’accusa di elitarismo che Beatrice, interpellato da Artribune, respinge al mittente: “Io in periferia ci sono nato e non intendevo offendere nessuno. Non sto sostenendo una posizione elitaria: dico però che ci vuole rispetto per i beni pubblici e comuni. Forse sarebbe stata necessaria una riflessione più approfondita sulla collocazione delle opere, peraltro in una settimana in cui Torino è al centro dell’attenzione”.

– Claudia Giraud 

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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