Carte preziose. La collezione Sforni a Villa Necchi Campiglio, a Milano
La collezione permanente di Villa Necchi Campiglio, a Milano, si allarga. Alle raccolte Gian Ferrari e De' Micheli si aggiunge una piccola ma preziosa selezione di 21 carte appartenute a Guido Sforni. Da Picasso a Modigliani, passando per Fontana, Matisse e Sironi.
La collezione permanente di Villa Necchi Campiglio si amplia con una piccola ma preziosa selezione di disegni: sono le ventuno opere donate al FAI dalla famiglia dell’assicuratore Guido Sforni (1935-1975), appassionato d’arte, assiduo frequentatore del mitico Bar Giamaica a Brera.
Le stanze che le accolgono, ospiti a più riprese del principe Enrico d’Assia, scenografo della Scala, sono tra le più “intime” della villa. L’impressione di trovarsi in una casa tuttora abitata è forte, perfettamente intonata con la dimensione raccolta propria dei lavori su carta.
Nell’anticamera, a tre volti di Matisse degli Anni Quaranta si affianca un nucleo di sette lavori del tardo Picasso, nella fase in cui esplora il rapporto voyeuristico tra pittore e modella. Nella stanza da letto, poi, ecco un’intera parete di Modigliani, con diverse gradazioni successive (tra il 1909 e il 1917) di astrazione e primitivismo. Mentre sopra il letto campeggia una bella, solidissima figura femminile di Sironi, il drammatico Manichino-Donna inginocchiata in gesto di disperazione, carboncino del 1919.
Il passaggio tra le due sale principali è suggellato da una voluttuosa Testa di donna del 1915, lavoro a grafite e carboncino di Marussig. E nel candore della stanza da bagno, infine, spicca l’essenzialità di un Concetto spaziale degli Anni Cinquanta di Lucio Fontana.
‒ Stefano Castelli
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Stefano Castelli
Stefano Castelli (nato a Milano nel 1979, dove vive e lavora) è critico d'arte, curatore indipendente e giornalista. Laureato in Scienze politiche con una tesi su Andy Warhol, adotta nei confronti dell'arte un approccio antiformalista che coniuga estetica ed etica.…