La storia del leggendario gallerista Alexander Iolas in una mostra ad Acireale
Una mostra a Palazzo Costa Grimaldi di Acireale ricostruisce la parabola di Alexander Iolas, collezionista e gallerista tra i più conosciuti del Novecento. Al centro della mostra la villa ateniese del mercante, oggi in stato di abbandono, ma un tempo frequentata dai più grandi artisti del secolo.
La parabola artistica ed umana di Alexander Iolas (Alessandria d’Egitto, 1907 – New York, 1987), gallerista e collezionista di origini greche, è così avvincente da sembrare la trama di un film. Anzi, in realtà la sua storia è stata effettivamente al centro di un’opera cinematografica Fall into Ruin, diretto da William E. Jones e ambientato nella splendida villa di Atene. Sì perché quello che oggi è un nome quasi sconosciuto ai più, per un lungo periodo è stato una figura cardine del sistema dell’arte contemporanea. Per capire l’importanza e il valore, basti pensare che come gallerista Iolas ha organizzato la prima e l’ultima mostra di Andy Warhol, è stato tra i primi ad esporre i Surrealisti negli Stati Uniti e Ed Ruscha sulla East Coast. La mostra Call for Iolas’ House, che apre al pubblico il prossimo 15 dicembre nella Galleria del Credito Siciliano di Acireale, prova a porre rimedio a questa mancanza. E a dare il giusto peso alla figura di Ionas.
UN GALLERISTA FUORI DAGLI SCHEMI
Ionas è una gallerista insolito. La sua formazione, infatti, fu legata non all’arte, ma alla danza classica che studiò prima a Berlino e poi a Parigi. Solo quando fu costretto ad emigrare a New York a causa della seconda guerra mondiale, iniziò ad entrare nel circuito dell’arte. Negli Stati Uniti divenne direttore della Galleria Hugo, fondata nel 1944 da Robert Rothschild, Elizabeth Arden e Maria dei Principi Ruspoli Hugo. In questa galleria nel 1952 Andy Warhol tenne la sua prima mostra personale. Un’esperienza che si concluse però nel giro di pochi anni. Nel 1955 fondò la Galleria Jackson-Iolas con l’ex ballerino Brooks Jackson e in seguito aprì una serie di altre gallerie a New York, Parigi, Milano, Madrid e Ginevra. Tantissimi gli artisti lanciati da Ionas sul mercato americano, come Andy Warhol, Rene Magritte, Roberto Matta, Ed Ruscha, Jean Tinguely, Joseph Cornell, Yves Klein, Jannis Kounellis, Vassilakis Takis, Victor Brauner e Niki de Saint-Phalle.
ALESSANDRO IL GRANDE
Esattamente come il film anche la mostra siciliana, a cura di Stefania Briccola, Leo Guerra, Cristina Quadrio Curzio, ruota intorno alla leggendaria villa ateniese del gallerista. Costruita fra il 1965 e il 1968 con il contributo di svariati architetti e degli stessi artisti, la dimora sontuosissima nelle intenzioni del suo proprietario doveva diventare un museo vivo dedicato all’arte contemporanea. Tutto svanito all’indomani della morte improvvisa dell’uomo, ribattezzato Alessandro il Grande sia per la capacità di intrattenere rapporti di altissimo livello a tutte le latitudini sia per lo stile di vita sempre sopra le righe. Particolarmente intenso fu il suo rapporto con Andy Warhol. Alexander Iolas, che fu il primo direttore artistico della Galleria Gruppo Credito Valtellinese – Refettorio delle Stelline di Milano, commissionò a Warhol il dipinto “The Last Supper” – oggi in collezione Creval – ispirato dal capolavoro di Leonardo da Vinci conservato nel Convento di Santa Maria delle Grazie, situato proprio di fronte alla Galleria.
LA MOSTRA
Quello che era il simbolo più evidente del potere di Ionas e cioè la villa di Atene è diventato il segno del suo oblio. La villa, che pure dovrebbe essere tutelata come un autentico sito archeologico della contemporaneità, è in uno stato di abbandono e declino. Un tempo al suo interno vi erano conservate opere di Warhol, Ernst, Brauner, de Saint Phalle, Tinguely (alcune opere provenienti dalla galleria di Ionas sono esposte al Chiostro del Bramante a Roma nella mostra Enjoy), Takis, Fontana, Finotti, Karella, De Chirico, Berrocal, Mattiacci e numerosi altri protagonisti delle avanguardie del XX secolo, della Pop Art e del Nouveau Réalisme, oggi visibili solo grazie alle testimonianze fotografiche. La mostra, prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, di Palazzo Costa Grimaldi ad Acireale, in provincia di Catania, racconta la storia della villa attraverso le testimonianze di alcuni artisti e galleristi che vi hanno lavorato o risieduto occasionalmente, come Novello Finotti, Fausta Squatriti, Marina Karella, Renos Xippas. Una mostra che non è solo un racconto ma anche, nelle intenzioni dei curatori, un monito a focalizzare l’attenzione sul recupero di un bene architettonico che ha rappresentato, così come il suo proprietario un pezzo di storia dell’arte contemporanea, offrendone al contempo una prospettiva di rinascita come luogo di scambio e di produzione della cultura.
– Mariacristina Ferraioli
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