L’Aquila riparte dalla cultura. Riapre Basilica di Collemaggio e presto anche una sede del Maxxi
Giornata da ricordare per L’Aquila, che oggi si riappropria del suo simbolo, la Basilica di Collemaggio, riaperta al pubblico dopo il sisma del 2009 grazie ai lavori di restauro finanziati da Eni. E si aggiunge un’altra notizia: la Manovra di Bilancio finanzierà con 2milioni di euro annui l’apertura di una sede distaccata del Maxxi nel capoluogo abruzzese
Una riapertura tanto attesa e una nuova sfida che verrà giocata con le armi dell’arte contemporanea: continua a rinascere dalle sue stesse ceneri L’Aquila, città che otto anni fa – esattamente il 6 aprile 2009 – venne colpita da un violento sisma e che da allora continua il suo percorso di ricostruzione, e lo fa attraverso la cultura. Ma un’altra data potrà essere aggiunta nel diario degli eventi importanti per L’Aquila, ed è proprio quella di oggi. Poche ore fa, infatti, è stata riaperta al pubblico la medievale Basilica di Santa Maria di Collemaggio, uno degli edifici più gravemente danneggiati dal terremoto, grazie ai lavori di restauro finanziati da Eni, e inoltre dalla Camera è giunta la notizia che con la nuova legge di bilancio lo Stato finanzierà con 2 milioni di euro annui Maxxi L’Aquila, il progetto che vedrà l’apertura di una sede distaccata del Maxxi di Roma presso il capoluogo abruzzese.
IL RESTAURO DELLA BASILICA DI COLLEMAGGIO
Fondata nel 13esimo secolo da Pietro da Morrone – che proprio all’interno della chiesa fu poi incoronato papa con il nome di Celestino V – e considerato uno dei massimi esempi di architettura abruzzese medievale, la Basilica di Collemaggio ha riaperto le porte a fedeli e appassionati d’arte dopo un intervento di restauro finanziato da Eni, con progetto e direzione dei lavori curati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila. I lavori di restauro della Basilica hanno riguardato il consolidamento della facciata, del campanile, dell’abside, di tutte le murature e dei pilastri della navata, la ricostruzione della parte crollata del transetto, dei pilastri polilobati, dell’arco trionfale e delle coperture; e poi il restauro degli altari laterali, delle preziose cappelle di Jean Bassand e del Santo, che hanno rivelato le più interessanti scoperte restituendo un inedito apparato decorativo barocco. Il restauro ha interessato anche la pavimentazione dell’area del transetto, le balaustre marmoree, gli affreschi e i tanti altri preziosi dettagli della Basilica.
MAXXI L’AQUILA: L’APPROVAZIONE ALLA CAMERA E I PROGETTI DEL MUSEO ROMANO
“Questa notte è passato alla Camera un emendamento che finanzia in modo permanente tutte le attività del ‘Maxxi L’Aquila’ con 2 milioni di euro l’anno. Questo consentirà di avere nella città un grande centro di arte contemporanea. Un’altra delle cose dovute all’Aquila a cui ne dobbiamo molte altre. La cultura è protagonista di questa legge di bilancio. Un grande lavoro di Camera e Senato che hanno incrementato le risorse e le norme già introdotte nel ddl del Governo”. Con queste parole il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini commenta la misure per la cultura contenute nella Manovra di Bilancio 2018. E tra le misure approvate, spicca proprio Maxxi L’Aquila, progetto finalizzato alla riattivazione creativa e culturale della città attraverso l’istituzione di una sede distaccata del Maxxi di Roma.
VERSO UN NUOVO CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
“È molto importante che Governo e Parlamento abbiano trovato queste risorse, perché nel disegno di legge di bilancio c’era già una disponibilità di un milione di euro – cifra molto importante ma non sufficiente per la realizzazione del progetto – e il Parlamento così ha completato l’opera aggiungendo un altro milione”, ha spiegato ad Artribune Pietro Barrera, Segretario Generale del Maxxi. La sede distaccata del museo romano troverà posto nel centro storico de L’Aquila, a Palazzo Ardinghelli, in corso di restauro grazie a un finanziamento del Governo della Federazione Russa pari a 7,2milioni di euro. Ma non si tratterà semplicemente di un museo, ma di un centro dedicato alla formazione e alla sperimentazione dei linguaggi contemporanei. “Lo scorso luglio abbiamo presentato al MiBACT un piano di fattibilità del progetto ‘Maxxi L’Aquila’, che si fonda sulla realizzazione di opere site specific per Palazzo Ardinghelli”, continua Barrera. Per quanto riguarda le attività che verranno svolte all’interno della nuova sede, Barrera anticipa: “il palazzo, per le caratteristiche dei suoi ambienti, si presterebbe tantissimo per le mostre di fotografia. È un luogo molto diverso rispetto al Maxxi: lì abbiamo ampi spazi, a Palazzo Ardinghelli invece piccole sale. Non vogliamo fare del palazzo un museo, ma un centro per la creatività contemporanea, con attività formative e di sperimentazione”.
– Desirée Maida
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