Trasparenze radicali. Anita Leisz a Torino
Norma Mangione Gallery, Torino ‒ fino al 22 dicembre 2017. L’artista austriaca presenta nella galleria torinese una selezione di opere recenti. Un mix di materiali in dialogo con l’architettura del luogo.
È ancora visitabile, prima della chiusura festiva, la mostra personale che Norma Mangione dedica all’austriaca Anita Leisz (Leoben, 1973), artista che la galleria torinese ha presentato in contemporanea anche ad Artissima 2017. Curata da Tenzing Barshee, critico indipendente di stanza a Berlino, la selezione di lavori esposti presenta opere recenti realizzate in metallo, legno e truciolato in gesso: materiali di cui sono solitamente costituiti gli elementi dell’architettura e dell’arredamento – pavimenti, muri, soffitti – che vengono così messi a nudo, ricombinati e valorizzati nelle loro qualità estetiche, in nuove configurazioni eppure obbedienti alla struttura ortogonale che li informa e ordina. Questo modo di procedere dell’artista, che seziona lo spazio e rende trasparenti, visibili i materiali di cui è costituito, viene interpretato come politico dal curatore, che nel testo di accompagnamento alla mostra cita a questo proposito il pensiero del filosofo Jacques Rancière. Come nella scultura minimalista ‒ cui il lavoro di Leisz viene spesso accostato –, le opere alludono alla cornice dello spazio architettonico e alla presenza in esso dello spettatore, tuttavia si discostano dall’effetto seriale perché ogni pezzo è realizzato a mano e quindi unico. Complice la cornice torinese, l’altro paragone immediato è forse quello con certe procedure poveriste, soprattutto nella scelta di materiali da cantiere che è connessa, per l’artista austriaca, al carattere industriale metallurgico delle città in cui è nata e cresciuta.
‒ Emanuela Termine
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