Lentezza letteraria. Botto&Bruno a Torino
Alberto Peola Arte Contemporanea, Torino ‒ fino al 23 dicembre 2017. Il duo composto da Gianfranco Botto e Roberta Bruno anima gli spazi della galleria torinese. Con una serie di interventi in cui risuonano echi letterari e dettagli nascosti.
La commistione tra letteratura e storia dell’arte è necessaria e ormai risaputa; spesso pare una questione trita e scontata, ma Botto&Bruno ‒ Gianfranco Botto (Torino, 1963) e Roberta Bruno (Torino, 1966) ‒ vogliono ricordarlo con cosciente autocritica. Ecco allora che il titolo stesso della loro esposizione, White noise, è omonimo del romanzo di Don DeLillo; ecco che il paesaggio apocalittico e venefico delle periferie si staglia sulla monotonia del quotidiano come La nube purpurea di Shiel. E ancora: la sala dei disegni diventa la realizzazione salvifica di Ventimila leghe sotto i mari di Verne – ma anche, considerato l’eccidio vibrante dell’impazienza, una trasposizione della Recherche proustiana. Insomma, lo spazio diventa Una stanza tutta per sé che l’osservatore deve riordinare in ogni suo particolare: fogli stropicciati, dettagli nascosti dal sentore di verità, dilatazioni e rimpicciolimenti, accumuli grafici attuali, segni pittorici antichi che imitano quelli fonetici. La regola è la lentezza, la selezione del frammento che dal fantastico al reale ricostruisce una storia personale, diversa per ognuno; una traccia di noi nella trama che custodisce l’immagine – e qui si smette di “leggere” per contemplare.
‒ Federica Maria Giallombardo
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