Dalla bidimensione all’esperienza. Opere su carta a Milano
Galleria Bianconi, Milano – fino al 22 dicembre 2017. In "Spazi igroscopici", a cura di Lorenzo Madaro, dodici artisti riabilitano il medium carta come luogo analitico e allo stesso tempo tangibile.
Forse la nota più interessante della collettiva allestita presso la Galleria Bianconi non sta nell’utilizzo unanime della carta (spazio igroscopico per eccellenza) quanto nel fatto che questo medium diventi vero e proprio luogo, appunto, non limitato alla progettualità e alla ricerca, ma aperto alla costruzione di mondi paralleli e virtuali.
Hidetoshi Nagasawa mostra come sia possibile scolpire un foglio con rame e matita creando volumi concreti che plasmano lo spazio reale e fittizio; i Volumi di David Reimondo sono invece tomi che raccolgono le parole inesistenti coniate da un software, parole che non appartengono ad alcuna lingua ma che ammaliano con la loro fonia. Le carte di Aldo Spinelli e Ugo La Pietra trasudano un’ironia che si risolve nel primo in giochi mentali e nel secondo in giochi sociali, tutti di grande impatto grafico. Nel trittico di Umberto Bignardi confluiscono disegni e collage come appunti di una lavagna multimediale ante litteram. Geometria e rigore nelle tempere e pastelli su carta di Natalino Tondo e David Tremlett che si specchiano nelle divagazioni formali di Fausto Melotti e Sol LeWitt, presente in mostra con un disegno del ’78 e con due opere fra gli Anni Novanta e Duemila, in cui la costruzione dello spazio è affidata al colore puro.
‒ Martina Lolli
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