A Napoli Palazzo Spinelli di Tarsia diventa la casa di Shozo Shimamoto. Grazie a Fondazione Morra
La Fondazione Morra acquisisce Palazzo Spinelli di Tarsia e ne fa la casa del maestro del Gutai, Shozo Shimamoto. Con questa operazione, Napoli si arricchisce di un nuovo spazio per l’arte, ulteriore declinazione del grande progetto del collezionista Giuseppe Morra
L’acquisizione, da parte della Fondazione Morra, di Palazzo Spinelli di Tarsia non si configura esclusivamente come la nuova casa napoletana di Shozo Shimamoto ma come un ulteriore allargamento de “Il Quartiere dell’arte”. Un progetto che sta operando nella riqualificazione di un’area degradata della Napoli storica con al suo attivo, già operanti, il Museo Hermann Nitsch Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee, realizzato nel 2008, e Casa Morra, sede della Fondazione Morra a Palazzo Ayerbo D’Aragona Cassano, dove è in corso il programma “Cento anni di mostre”. A partire dal 15 dicembre, i sontuosi spazi settecenteschi del Palazzo aprono le porte all’Associazione Shozo Shimamoto”, fondata nel 2006 da Rosanna Chiessi e Giuseppe Morra, collezionista e mecenate.
CHI È SHIMAMOTO
Esponente del gruppo Gutai, il maestro giapponese, morto nel 2013, si è concentrato su un dripping trasmesso non semplicemente da una pratica gestuale ma potenziato da vigorosi e letterali cannoneggiamenti cromatici, preferibilmente con bottiglie piene di colore lanciate verso il supporto designato. Raffiche di colore approdate su superfici eterogenee nel tentativo di concretizzare la spiritualità della materia, evoluzioni di una tradizione orientale del segno che l’artista ha ibridato con il caso e l’azzardo e con un automatismo dal retrogusto concettuale. Palazzo Spinelli di Tarsia ospita una consistente parte della produzione di Shimamoto e il suo Archivio Generale che, per consentirne una corretta fruizione, è stato risistemato criticamente da Andrea Mardegan, referente dell’artista in Giappone.
UN NUOVO PASSO IN AVANTI PER LA FONDAZIONE MORRA
Se il 2016 aveva visto nascere Casa Morra, andata ad aggiungersi al già esistente Museo Nitsch, il 2017 non trascorre senza altri importanti annunci. La Fondazione Morra, infatti, si lancerà, come già anticipato ad Artribune e dopo aver firmato una convenzione con il Comune di Napoli, in un grande progetto di restauro e riqualificazione di Palazzo Cassano d’Ayerbo d’Aragona, con l’obiettivo di riportarlo all’antico splendore, abbattendo tutti gli apparati superflui realizzati nel corso del tempo e di rendere lo spazio sempre più museo, dotandolo di un doppio accesso, servizi aggiuntivi e naturalmente spazi per residenze, laboratori, workshop, mostre. Tutte cose che già in parte esistono nel complesso, ma che con i lavori diverranno ancora più fruibili e funzionali, sempre più in linea con gli standard museali. Saranno inoltre realizzati degli scavi nel cortile e delle operazioni di lavatura e pulitura delle pareti, rispettando le precedenti pitturazioni. I lavori che interessano cisterna e cantina avranno, invece, una gestazione più lunga, esaurendosi entro circa sette anni.
– Marilena Di Tursi
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