La permanenza e la memoria. Gilberto Zorio a Rivoli
Castello di Rivoli ‒ fino al 18 febbraio 2018. La sede piemontese ospita una grande retrospettiva dedicata a Gilberto Zorio. Fra installazioni storiche e interventi ad hoc.
![La permanenza e la memoria. Gilberto Zorio a Rivoli](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio-Barca-nuragica-2000.-Castello-di-Rivoli-Museo-dArte-Contemporanea.-Photo-Paolo-Pellion-di-Persano-1024x681.jpg)
Gilberto Zorio (Andorno Micca, 1944) è senza dubbio uno degli artisti più celebri al mondo nell’ambito dell’Arte Povera. Rispetto ai colleghi Anselmo e Penone, però, l’artista biellese si differenzia per la sua eterogeneità di intenti: il neon, incandescente eppure impalpabile; le resistenze elettriche dimostrate per ossimoro nell’acustico e nel visivo; il movimento invincibile tra tecnologie attuali e simboli arcaici – basti pensare alla stella, marchio di fabbrica dell’artista. Incorporeo nell’oggetto, profondamente spirituale nel dimesso, non a caso è stato definito “l’Alchimista” e come tale sperimenta di continuo, saggia e ricerca la quintessenza capace di rivelare e di tramutare – come rendere insomma l’oggetto potenzialmente utile e allo stesso tempo splendidamente inutilizzabile.
PRIMITIVO E SOFISTICATO
L’intera collezione di Zorio esposta a Rivoli – composta da alcune installazioni storiche e altre inedite e appositamente realizzate per le sale del Castello – è un’opera primitiva e sofisticata. Primitiva, perché tra tutti i tentativi dell’Arte Povera di congiungere e amministrare la composizione e i materiali, quello di Zorio ha trovato nel simbolo primogenito la sua accattivante dimensione; sofisticata, perché nel raggiungere tale formulazione i voli pindarici sono stati piroettati e meravigliosi. Effrazioni ingegneristiche; trappole di dispositivi; giochi elusivi; informazioni sottilizzate che in metamorfosi diventano luci, cavi, microfoni, aste e tubi: sono resti persistenti che non periscono sotto lo schiacciante peso della cultura odierna che, troppo spesso, si arena nell’immaterialità da raggiungere a tutti i costi.
![Gilberto Zorio, Marrano con treccia, 2016
. Courtesy Galleria de' Foscherari, Bologna
. Photo Paolo Panzera](http://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio-Marrano-con-treccia-2016%E2%80%A8.-Courtesy-Galleria-de-Foscherari-Bologna%E2%80%A8.-Photo-Paolo-Panzera.jpg)
Gilberto Zorio, Marrano con treccia, 2016 . Courtesy Galleria de’ Foscherari, Bologna . Photo Paolo Panzera
TRA PERMANENZA E MEMORIA
Il vero protagonista è il dialogo tra la permanenza e la memoria, che Zorio – con lo spazio di Rivoli – tiene costantemente in senno, evitando la serialità ma avvicinandosi a essa indefinitamente. Si aggiunga la perfetta compatibilità tra opera e spazio, una sovrapposizione che si preferisce nei contrasti tra buio della sala e luce del neon oppure dalla conciliazione, a tratti vacillante, tra le linee aeree e la tridimensionalità delle installazioni e le grigie “fortificazioni” dell’allestimento. Si potrebbero spostare le opere e ricollocarle altrove senza distruggere la loro sostanza, è vero; ma sarebbe difficile trovare spazi così adatti come quelli di oggi. Ecco che allora Zorio ricorda senza bollore la provocazione degli Anni Settanta, dandole ordine e ritrovata serenità nel luogo e nel tempo per passare a una rinnovata armonia di intuizioni. E ciò permane contemporaneo.
‒ Federica Maria Giallombardo
![Gilberto Zorio. Installation view at Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, 2017. Photo Antonio Maniscalco](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio.-Installation-view-at-Castello-di-Rivoli-Museo-dArte-Contemporanea-2017.-Photo-Antonio-Maniscalco-1-3-768x511.jpg)
![Gilberto Zorio. Installation view at Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, 2017. Photo Antonio Maniscalco](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio.-Installation-view-at-Castello-di-Rivoli-Museo-dArte-Contemporanea-2017.-Photo-Antonio-Maniscalco-1-5-768x580.jpg)
![Gilberto Zorio. Installation view at Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, 2017. Photo Antonio Maniscalco](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio.-Installation-view-at-Castello-di-Rivoli-Museo-dArte-Contemporanea-2017.-Photo-Antonio-Maniscalco-1-2-768x512.jpg)
![Gilberto Zorio. Installation view at Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, 2017. Photo Antonio Maniscalco](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio.-Installation-view-at-Castello-di-Rivoli-Museo-dArte-Contemporanea-2017.-Photo-Antonio-Maniscalco-768x511.jpg)
![Gilberto Zorio, Pugno fosforescente, 1971. Musée national d'art moderne – Centre Georges Pompidou, Parigi. Photo Paolo Mussat Sartor](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio-Pugno-fosforescente-1971.-Mus%C3%A9e-national-dart-moderne-%E2%80%93-Centre-Georges-Pompidou-Parigi.-Photo-Paolo-Mussat-Sartor-768x1085.jpg)
![Gilberto Zorio, Marrano con treccia, 2016
. Courtesy Galleria de' Foscherari, Bologna
. Photo Paolo Panzera](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio-Marrano-con-treccia-2016%E2%80%A8.-Courtesy-Galleria-de-Foscherari-Bologna%E2%80%A8.-Photo-Paolo-Panzera-768x1150.jpg)
![Gilberto Zorio, Marrano con treccia, 2016
. Courtesy Galleria de' Foscherari, Bologna
. Photo Paolo Panzera](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio-Marrano-con-treccia-2016%E2%80%A8.-Courtesy-Galleria-de-Foscherari-Bologna%E2%80%A8.-Photo-Paolo-Panzera--768x1150.jpg)
![Gilberto Zorio. Installation view at Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, 2017. Photo Antonio Maniscalco](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio.-Installation-view-at-Castello-di-Rivoli-Museo-dArte-Contemporanea-2017.-Photo-Antonio-Maniscalco-1-4-768x511.jpg)
![Gilberto Zorio, Macchia III, 1968. Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Photo Renato Ghiazza](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio-Macchia-III-1968.-Castello-di-Rivoli-Museo-d%E2%80%99Arte-Contemporanea.-Photo-Renato-Ghiazza-768x983.jpg)
![Gilberto Zorio, è Utopia, la realtà, è rivelazione, 1971. Collezione dell’artista. Photo Salvatore Licitra](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio-%C3%A8-Utopia-la-realt%C3%A0-%C3%A8-rivelazione-1971.-Collezione-dell%E2%80%99artista.-Photo-Salvatore-Licitra-768x666.jpg)
![Gilberto Zorio. Installation view at Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, 2017. Photo Antonio Maniscalco](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio.-Installation-view-at-Castello-di-Rivoli-Museo-dArte-Contemporanea-2017.-Photo-Antonio-Maniscalco-1-1-768x512.jpg)
![Gilberto Zorio, Crogiuoli, 1981. Collezione dell’artista](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio-Crogiuoli-1981.-Collezione-dell%E2%80%99artista-768x520.jpg)
![Gilberto Zorio. Installation view at Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, 2017. Photo Antonio Maniscalco](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio.-Installation-view-at-Castello-di-Rivoli-Museo-dArte-Contemporanea-2017.-Photo-Antonio-Maniscalco--768x512.jpg)
![Gilberto Zorio, Barca nuragica, 2000. Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea. Photo Paolo Pellion di Persano](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/01/Gilberto-Zorio-Barca-nuragica-2000.-Castello-di-Rivoli-Museo-dArte-Contemporanea.-Photo-Paolo-Pellion-di-Persano-768x511.jpg)
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