Memoria e ispirazione. Leila Mirzakhani a Roma
La Nuova Pesa, Roma ‒ fino al 3 gennaio 2018. La galleria romana ospita la personale dell’artista iraniana che, utilizzando il blu di Persia tratta la memoria come una fonte dell’ispirazione. L’ultima mostra curata da Lea Mattarella, appena scomparsa nella Capitale.
Nell’installazione all’ingresso della galleria, parte integrante dell’ultima mostra curata da Lea Mattarella, un florilegio di figure in apparenza semplici, tra natura e reperto, sembrano scandire il flusso del tempo. Rivelano il senso della ricerca di Leila Mirzakhani (Teheran, 1978; vive a Roma), concentrata su un unico colore, il blu e le sue variazioni, che attinge dalle radici persiane, con i suoi simboli e i suoi contenuti spirituali.
I ricordi, nel tempo e nello spazio, hanno subito una metamorfosi, tanto da divenire luogo interiore che compone il passato con il presente. Dal loro sedimento scaturisce il segno, alfabeto visivo strettamente collegato ai territori dell’inconscio, indefinito serbatoio per la sua immaginazione e un modo per entrare in intimità con gli oggetti concreti, traendone qualità lirica. “Il blu della matita attraversa la finestra che illumina le tenebre della memoria, passa sotto il ponte antico e scende dalla vecchia fontana evocando il ricordo del suo suono”, dichiara l’artista. Ecco che l’indagine si focalizza sulle vibrazioni, sul ritmo che prende forma. Il chiaroscuro si dissolve nel bianco della carta e la tessitura delle linee satura le superfici. “Scorrere” ‒ conclude l’artista ‒ “è una elaborazione meditativa sulla qualità che emana ogni attimo. È una ricerca nel disegno per ritrovare il ritmo costante del respiro, è la pazienza di realizzare un mandala, è l’ascolto delle onde che vengono e vanno”.
‒ Lori Adragna
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati