10 progetti (più uno): le immagini da Art City, la rassegna urbana durante Arte Fiera

Doppio cambio di passo registrato per gli eventi collaterali in città durante Arte Fiera, che innanzitutto passano dalle due centinaia di appuntamenti dell’anno scorso a undici per il 2018 e, in secondo luogo, vengono nettamente distinti dagli eventi che invece discendono dalla fiera, riuniti nel diverso network Polis. Curata da Lorenzo Balbi, neodirettore del MAMbo (che supervisiona l’intero format di Art City), è la mini-personale di Katarina Zdjelar, al Padiglione dell’Esprit Nouveau di Le Corbusier, che culmina con il video a due canali Into the Interior, racconto malinconico ma non nostalgico del dis-allestimento dell’ultimo museo coloniale d’Europa. Anche altri interventi di Art City sono posti in diretto rapporto con le istituzioni museali – stavolta, quelle bolognesi. Alla Specola, Alessandra Messali compie una “incursione museografica” che racconta Lo Slancio degli astrofili nel decifrare la volta celeste. Jacopo Mazzonelli costituisce al Museo internazionale della musica una Sonografia, ponendo l’accento sull’elemento base della composizione, il segno sonoro. Analogamente, in STREET/FRAMES lungo via Zamboni, Home Movies e Giuseppe De Mattia riducono la rappresentazione cinematografica a sequenze elementari di fotogrammi. Evento clou di Art City è la performance Tunguska Event, History Marches on a Table di Vadim Zakharov, alla Sala Maggiore dell’ex GAM. Sintetica, caustica e – vivaddio – divertente, la panoramica nella storia e cultura europea, dal 1904 al 1917, si dipana in un mood surreale tipico di una certa scena (ex) sovietica.

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