Chiavi triple e arte urbana. A Reggio Emilia
Vicolo Folletto Art Factories, Reggio Emilia ‒ fino al 4 marzo 2018. Figurativo, astratto, lettering: questi i tre volti dell’arte urbana esposti in altrettante sezioni della mostra “Chiave tripla”, che segue un filone inaugurato l’anno scorso dalla galleria reggiana con l’indagine sul grande laboratorio delle Officine Meccaniche Reggiane.
La chiave tripla è lo strumento privilegiato dai ferrovieri, nonché il più ambito dai writer italiani i quali, grazie a essa, riescono ad accedere ai depositi ferroviari, uno dei loro contesti di lavoro prediletti. Ma “tripla” è anche la mostra allestita nella giovane galleria Vicolo Folletto di Reggio Emilia, perché mette a confronto i differenti linguaggi della Street Art attraverso le opere di nove artisti: dal progetto Attenti non ha i documenti del Collettivo FX, che riflette sui viaggi dei migranti in treno fra Italia e Austria, alle figure nude, deformate, inquietanti di Nemo’s, che criticano esplicitamente certi comportamenti sociali, passando per i bozzetti per le facciate apparentemente informali di Sten Lex e per i disegni di Honet, che rielaborano cifre simboliche in immagini riconoscibili, la transizione verso il lettering (o viceversa) è sancita da Kig Rusto e Fra 32. Ma a voler far rientrare la street art nelle categorie dell’arte ufficiale, l’astratto è rappresentato dai lavori di Egs, di 2501 e di Moses & TapsTM i quali – come documenta il video proiettato in galleria – sconfinano non di rado nella performance, realizzando sui finestrini dei treni opere destinate a essere subito cancellate.
‒ Marta Santacatterina
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