Pozzi e abissi. Ignazio Mortellaro a Palermo
Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo ‒ fino al 17 febbraio 2018. La galleria palermitana fa da cornice alla personale di Ignazio Mortellaro. Un dialogo fra uomo e natura.
Lo sforzo umano, di ogni tempo è sempre stato quello di rubare alla natura la conoscenza, di impadronirsi del controllo delle fortune terrene, di proiettare i propri limiti verso il divino e il supremo, di ardire le eroiche azioni di Prometeo verso un sapere che supera i limiti delle ideologie e delle mistificazioni.
Con le sue opere, Ignazio Mortellaro (Palermo, 1978), si muove sulla scia appena tracciata, e prova a interpretare il visibile e il reale per accedere a nuovi saperi, a nuove prospettive, a nuove conoscenze. Il cognitivo e il sensoriale sono sempre protagonisti, la geometria e l’alchimia massificano l’opera che appare agli occhi del visitatore, lineare e complessa insieme, come in un gioco frattale infinito osservato da punti di vista diversi ma complementari. Il metodo che predilige Mortellaro è la bellezza quale processo creativo, quello di togliere più che aggiungere, della complessità più che della sobrietà, del vincolo e della possibilità. Gli oggetti sono paesaggi, luoghi, contesti, restituiti con una efficace contaminazione di arte e scienza.
Due le serie di opere. La serie Land, opere di lastre di ferro ossidate, evoca mappe di terre e di mari ridefiniti tra materia e archetipo. La serie Mindscapes, collage di resti e documenti di vecchi cantieri, rimontati e ricuciti, che producono immagini visionarie e futuristiche. L’armonia tra uomo e natura, tra finito e infinito, è la matrice che unisce le opere di Mortellaro.
‒ Andrea Giostra
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