Tra eros e corpo. Silvia Argiolas e Giuliano Sale a Roma
Galleria Richter Fine Art, Roma ‒ fino al 24 marzo 2018. Disprezzare il buongusto. Senza censura. Senza filtri. Un percorso dell’anima, del corpo e dell’eros attraverso la manipolazione della figura, la mercificazione del tratto, la prostituzione del colore.
Già dal primo sguardo è evidente come in questa mostra si nasconda un percorso indefinibile, dove maschile e femminile si contaminano in una terza identità, mutevole a seconda delle situazioni. Giuliano Sale (Cagliari, 1977) parla di un unico essere fatto da due opposti. Sebbene la sua pittura sia sicuramente meno punk e più vicina alla storia dell’arte del passato, egli restituisce una grande interpretazione, seppur adattata alle esigenze contemporanee. Si muove per così dire tra il classico e il pornografico, tra compostezza e amputazione, decontestualizzazione e assestamento. Silvia Argiolas (Cagliari, 1977) è invece molto vicina alla bad painting londinese, il suo universo è popolato da personaggi ossessionati e maniaci. Le sue tele sono cariche di tensione, ai limiti di un rito orgiastico collettivo. L’esperienza del vero è molto cruenta, senza rassicurazione alcuna, sempre preda di un forte decadimento. Persa nel turbinio di un godimento sfrenato e usurante. Entrambi gli artisti si discostano molto dall’armonia classica e a modo loro vanno alla ricerca di una nuova conciliazione, dove la forte carica erotica controbilanci l’espressività quasi surreale.
‒ Michele Luca Nero
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Michele Luca Nero
Michele Luca Nero (Agnone, 1979), figlio d’arte, inizia a dipingere all’età di sei anni. Una passione ereditata dal padre, Francesco, insieme a quella teatrale acquisita dal nonno, Valentino, poeta e drammaturgo riconosciuto a livello internazionale. In pochi anni ha curato…