Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia. Ecco il programma espositivo 2018
La Fondazione veneziana ha presentato il calendario di attività pianificate sino agli esordi del 2019. Una serie di mostre che analizzano il legame tra l’istituzione e il territorio.
Accantonate le tumultuose vicende che hanno fatto temere per la sua chiusura definitiva, la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia guarda al 2018 con un calendario di iniziative che illuminano il dialogo tra l’istituzione, frutto del lascito testamentario della duchessa Felicita Bevilacqua La Masa ‒ sostenitrice ante litteram delle giovani generazioni di artisti ‒, e la città lagunare.
Si inscrive in questo solco la mostra allestita fino al 29 aprile nella Galleria di Piazza San Marco, dal titolo Atelier Venezia. Gli Studi della Bevilacqua La Masa (1901-1965), a cura di Stefano Cecchetto. Una selezione di opere realizzate, tra il 1901 e il 1965, dagli ospiti degli atelier di Ca’ Pesaro messi a disposizione da Felicita 120 anni fa. Gino Rossi, Emilio Vedova, Tancredi Parmeggiani, Vincenzo Eulisse e Guido Marussig sono solo alcuni degli artisti che usufruirono degli studi Bevilacqua, antesignani di una pratica di residenza che si rinnova ancora oggi.
Darà spazio alle vicende dell’Opera Bevilacqua La Masa anche la mostra in arrivo il 20 maggio, dedicata al confronto tra Venezia e Firenze, ben rappresentate da due figure di spicco della cultura novecentesca come Riccardo Selvatico e Giovanni Battista Giorgini. Sindaco di Venezia dal 1890 al 1895, Selvatico fu tra gli ideatori di una prima Esposizione d’Arte Internazionale, nota, poi, come Biennale di Venezia, mentre Giorgini, nel 1951, a Firenze, gettò le basi di quello che nel tempo sarebbe diventato Pitti Immagine.
DALLO SPAZIALISMO ALLA FOTOGRAFIA
La mostra estiva punterà ancora una volta i riflettori su Venezia, in particolare sulla stagione spazialista. Dislocati lungo un orizzonte temporale che dalla metà degli Anni Quaranta del Novecento raggiunge l’inizio degli Anni Sessanta, 150 lavori ‒ firmati da Bacci, Tancredi, Vianello e Licata, solo per citarne alcuni ‒ renderanno conto dell’esperienza spazialista lagunare, con un’appendice dedicata a Lucio Fontana. L’appuntamento settembrino, ancora una volta nella Galleria di Piazza San Marco, vedrà protagonista la pittura di Mario Arlati, ispirata ai dettami informali e alle componenti materiche.
Il 2018, infine, si chiuderà all’insegna della fotografia e della formazione, con la mostra curata da Maria Livia Brunelli e votata all’approfondimento della dialettica tra il gesto fotografico e la progettazione artistica che ricorre all’obiettivo, anche attraverso una serie di incontri con artisti e galleristi. Breve nota di contemporaneità in un programma rivolto fortemente al passato.
‒ Arianna Testino
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