Un ponte tra Puglia e Tirana nel segno di Antonio Gramsci: con due progetti di Alfredo Pirri
Puglia e Albania riflettono sul loro passato attraverso la figura di Antonio Gramsci. Succede a Turi e Tirana, con due progetti firmati da Alfredo Pirri. L'artista ci ha raccontato nella videointervista come si realizzerà.
Si chiama Compagni ed Angeli. Verso le Officine della Cultura l’accordo firmato a Bari dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dal Ministro della Cultura della Repubblica di Albania Mirela Kumbaro, con l’obiettivo di creare un ponte ideale tra Turi e la periferia di Tirana nel segno di Antonio Gramsci. L’accordo prevede la realizzazione di due opere progettate dall’artista Alfredo Pirri (Cosenza, 1957). Turi è un grazioso comune in provincia di Bari, noto per molte cose, ma anche per il suo carcere, un palazzo nato nel 1850 per diventare convento delle Clarisse, come ricorda Gianni Spinelli, in un articolo su Il Corriere del Mezzogiorno del 2011, trasformato invece nel 1880 in carcere, diventando in epoca fascista luogo per la reclusione dei condannati dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Tra questi, dal 1928 Antonio Gramsci e nel 1931 Sandro Pertini. Quella del futuro presidente della Repubblica è un’altra storia e la si dovrà raccontare un’altra volta. Il progetto di Pirri racconta invece il primo detenuto speciale, che qui rimase fino a quando le sue condizioni di salute non si aggravarono e fu ricoverato in clinica, dove trascorse gli ultimi anni di vita. Qui nascono i famosi Quaderni dal Carcere.
GRAMSCI, TURI E L’ALBANIA
La famiglia paterna di Gramsci era originaria della città albanese di Gramsh. Solo successivamente si trasferì in Italia dove nel 1891 nacque Antonio. Ecco da qui spiegato l’incontro tra le due realtà nel segno del famoso intellettuale che ha cambiato la storia culturale del Paese. Inoltre Puglia e Albania avevano già firmato insieme nel 2016 un protocollo d’intesa con l’obiettivo di far nascere iniziative congiunte (tra queste la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (BJCEM) o il convegno internazionale dal titolo “Gramsci, la guerra e la rivoluzione tra oriente e occidente“). L’accordo nasce in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Albania in Italia e la Fondazione Gramsci. Le opere di Pirri renderanno fruibile a Turi la cella dove era recluso Gramsci, mentre a Tirana si creerà uno spazio aperto, che sarà inoltre un centro culturale per i giovani artisti. L’Albania, come ha spiegato il Ministro Mirela Kumbaro ha avviato molte progettualità nel segno della memoria, – con l’apertura ad esempio della Casa delle Foglie o del bunker antiatomico del dittatore Hoxha, trasformato poi in museo -. Questi progetti, non hanno una vocazione passatista, ma vogliono provocare un dibattito, una riflessione su un passato recente, trasformando luoghi di chiusura in spazi di apertura, con l’obiettivo di creare una nuova visione per far sì che la storia non si ripeta.
IL PROGETTO DI PIRRI
Il titolo del progetto, Compagni e Angeli, è tratto da La Rosa di Turi, una canzone del gruppo Al Darawish, ispirato ad una delle lettere che Gramsci scrisse alla cognata Tatiana, donna importantissima nella vita dell’intellettuale. L’opera di Tirana, ci ha spiegato Pirri, che racconta al meglio il progetto nel nostro video, desidera valorizzare l’aspetto museale della cella di Gramsci, ovviamente non fruibile, facendo dialogare attraverso una scultura architettonica spazio interno ed esterno e intervenendo anche sui giardini vicini. Vuoti e pieni, dentro e fuori saranno alla base anche del progetto in acciaio e cristallo per Tirana (nel giardino adiacente al Ministero della Cultura. Il progetto di Pirri offrirà inoltre l’occasione per un lavoro di riqualificazione più ampio che interesserà anche gli studi cinematografici ex Kinostudio Shqiperia. Presenti anche l’Assessore regionale alla cultura, Loredana Capone, il sindaco di Turi Domenico Coppi, Beppe Vacca, presidente della Fondazione Istituto Gramsci, il console generale di Albania a Bari, Pirri, il cantante Nabil Salameh del gruppo dei Radioderwish e il direttore del dipartimento Cultura e Turismo, Aldo Patruno.
GRAMSCI E L’UNITÀ
“Gramsci e l’Unità”, ha spiegato Emiliano, “sono quasi la stessa cosa. Tutti quelli che lavorano all’idea di mettere insieme le cose e di conoscerle, e un giornale serve a questo: mettere insieme le cose e conoscerle. E a volte conoscerle è la premessa per metterle insieme: per sfasciare le cose non ci vuole niente, metterle insieme è molto difficile, svolgendo un lavoro di rivalutazione della propria storia. Non vedo l’ora di vedere le opere installate nel giardino, e di rafforzare il legame con i nostri fratelli e sorelle cittadini albanesi, e il presidente Edi Rama con il quale ho un proficuo dialogo politico”.
–Santa Nastro
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