Verso il polo Castello di Rivoli-Collezione Cerruti. In mostra i capolavori di Giorgio de Chirico
Per la prima volta al Castello di Rivoli, importanti dipinti di Giorgio de Chirico della collezione Cerruti dialogano con la sezione permanente del Museo. In attesa dell’apertura del nuovo polo museale nel 2019. Le immagini.
La mostra Giorgio de Chirico. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti – appena inaugurata al Castello di Rivoli in provincia di Torino – è un’anticipazione di quello che si vedrà nel 2019 presso l’istituzione piemontese. L’anno prossimo, infatti, ultimati i lavori di ristrutturazione della villa fatta costruire nel 1967 alle spalle della Manica Lunga dall’imprenditore torinese di origini genovesi Francesco Federico Cerruti – scomparso nel 2015 a 93 anni -, aprirà il nuovo polo museale Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea – Collezione Cerruti: “un luogo capace di creare spazi di dialogo tra gli artisti e il passato” ha dichiarato ad Artribune la direttrice Carolyn Christov-Bakargiev.
LA PRIMA VOLTA DI DE CHIRICO AL CASTELLO DI RIVOLI
La mostra presenta per la prima volta al Castello di Rivoli otto importanti dipinti di Giorgio de Chirico, provenienti dalla collezione Cerruti e fino a ora celati nella villa privata, messi in relazione con alcune tra le maggiori opere di arte contemporanea della collezione permanente del Museo, come le installazioni di Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Maurizio Cattelan e altri artisti, alcuni anche acquistati dallo stesso collezionista. “Nel 2004 realizzammo una retrospettiva di Franz Kline”, ha continuato Christov-Bakargiev, “il ragioniere la visitò e poi decise di acquistare una sua opera”. In linea con lo spirito che caratterizza la Collezione Cerruti e la sua eclettica visionarietà, che dai fondi oro medievali spazia all’arte contemporanea, la mostra al primo piano della Residenza Sabauda si presenta come un viaggio nelle metamorfosi artistiche del maestro della Metafisica. A partire dall’opera Muse metafisiche (1918) allestita in relazione con Casa di Lucrezio (1981) di Giulio Paolini, secondo un dialogo all’insegna dei temi del doppio e dell’enigma poetico, per concludersi nel confronto diretto tra il lavoro vitalistico di de Chirico Due cavalli (1927) con la visione sconsolata del cavallo appeso Novecento (1997) di Maurizio Cattelan. Il tema della trasformazione è anche alla base della mostra Metamorfosi – Lasciate che tutto vi accada, curata da Chus Martínez, ospitata in contemporanea nella Manica Lunga del Castello di Rivoli. “È un esperimento”, ha concluso Christov-Bakargiev. “Accostare le ultime ricerche e le poetiche di giovani artisti emergenti a livello internazionale a una mostra che mette in relazione i capolavori di de Chirico con la collezione di Rivoli è un modo per creare cortocircuiti”.
– Claudia Giraud
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