Grandi mostre alla nuova Marciano Art Foundation di Los Angeles. Le immagini
I nuovissimi spazi della Marciano Art Foundation a Los Angeles inaugurano il 2018 con le opere di importanti artisti internazionali quali Olafur Eliasson, Albert Oehlen e Peppi Bottrop. Ecco le immagini.
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Siamo nel 1981 e questa è la storia dei fratelli Marciano di origine marocchina, ma residenti in Francia. Un giorno comprano un biglietto direzione Los Angeles in un’America nella quale i sogni diventano realtà. Lì fondano la celebre marca di denim GUESS?. Ma non sono solo abili negli affari, ma ben presto si appassionano all’arte contemporanea ed iniziano a frequentare aste e gallerie nelle maggiori città: Parigi, New York e Los Angeles. Diventano amici di molti artisti e trascorrono diverso tempo nello studio di Ed Ruscha o collezionando i lavori di Roy Lichtenstein, Gerhard Richter e Sam Francis.
Nel 2012 Maurice e Paul Marciano pensano che sia arrivato il momento di condividere le loro acquisizioni e il loro amore per l’arte con il grande pubblico e così fondano la Marciano Art Foundation. Cinque anni più tardi arriva la novità. Un grande spazio permanente di quasi 9000 m² che originariamente era un grande tempio massonico progettato da Millard Sheets nel 1961. Lo spazio è stato ristrutturato da Kulapat Yantrasast di wHY cercando di mantenere le caratteristiche della struttura originale. Oggi è sede di mostre ed eventi culturali.
TRA LUCE, CARBONE E TECNOLOGIA
Il 2018 della nuova fondazione inaugura con tre importanti artisti. Spaziando dai colori di Olafur Eliasson alla freddezza del bianco e del nero delle tele di Albert Oehlen e Peppi Bottrop.
Il primo crea un’installazione Reality projector (2018) a prima vista semplice che riprende l’aspetto distintivo dell’artista: la luce. Un’opera immersiva che crea giochi luminosi e riflessi con l’architettura circostante e ne ridisegna lo spazio. Chiari sono i riferimenti alla sua funzione precedente che vedeva gli ambienti impiegati per ospitare spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche. Ed ecco che il rimando ai grandi film astratti degli anni ’20 del secolo scorso viene spontaneo.
Dai colori saturi del danese Eliasson passiamo ai suoi opposti. A Peppi Bottrop il nero ricorda la propria infanzia, la città natale, un importante centro minerario e ferroviario nella regione della Ruhr. Da qui l’utilizzo del carbone – “metafora di ciò che un tempo alimentava il mondo” – che come una matita incide su lastre di Fermacell. Il percorso si conclude con Albert Oehlen che crea un dialogo e una sinergia con le opere del collega. Espone una serie di lavori realizzati tra 1992 e il 2008 attraverso l’uso dei primi rudimentali computer. Ecco le immagini degli interventi.
– Valentina Poli
Los Angeles, Albert Oehlen/Peppi Bottrop: Line packers // fino giugno 2018
Marciano Art Foundation
4357 Wilshire Boulevard, Los Angeles, CA 90010
https://marcianoartfoundation.org
Los Angeles, Olafur Eliasson: Reality projector // fino agosto 2018
Marciano Art Foundation
4357 Wilshire Boulevard, Los Angeles, CA 90010
https://marcianoartfoundation.org
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