Coppia d’assi. Matteo Fato e Nicola Samorì a Casa Testori
Casa Testori, Novate Milanese – fino al 6 maggio 2018. La dimora testoriana inaugura la rassegna “Pocket Pair”, un ciclo di mostre affidato a cinque curatori invitati a presentare ciascuno due scommesse dell’arte emergente. La prima proposta è di Alberto Zanchetta, direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, che gioca la coppia Fato-Samorì.
Gli ambienti di Casa Testori recuperano la loro tradizione laboratoriale di impronta pittorica con la mostra Iscariotes, un titolo che anticipa il “tradimento” operato nei confronti della storia dell’arte e dell’iconografia da Nicola Samorì e Matteo Fato. Dalla Maddalena di Luca Giordano, trasfigurata dal primo arricciando la pellicola dipinta verso il basso, al ritratto di Ennio Flaiano che nel dittico di Fato sfuma nel processo di pulitura del pennello, il percorso espositivo si articola tra riferimenti biblici e storici, omaggi a Giovanni Testori e installazioni appositamente create, ricercando le affinità tematiche e tecniche tra l’arte drammatica di Samorì e quella più luminosa di Fato, guidate da due processi creativi opposti.
Per Samorì, infatti, pittura e scultura procedono per sottrazione, ora celando un volto femminile di Hans Memling, ora scavando intorno a un vuoto l’onice di un busto neoclassico, mentre per Fato i due linguaggi si sommano all’unisono: la pittura si afferma nello spazio tridimensionale che la racchiude, inglobata da un’architettura lignea che come uno scrigno ne custodisce e ne esalta la potenza espressiva.
‒ Elisa Fusi
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