Tra natura e artificio. Una collettiva a Venezia
Galleria Marignana Arte, Venezia ‒ fino al 5 maggio 2018. La natura nelle sue declinazioni di paesaggio e luogo di relazione. Sei artisti ne sviluppano il concetto in rapporto all’artificio.
È il concetto di natura a fare da protagonista nel progetto della Marignana Arte inaugurato in occasione della Venice Galleries View. Natura in rapporto con l’individuo e la collettività, tra micro e macro cosmo, mutuata dalla contaminazione dei linguaggi espressivi che dalla digitalizzazione pittorica si estendono a interventi di fiber art fino all’utilizzo di materiali di recupero.
Lavora sul filo della memoria Claudia Losi, che si serve di vecchie immagini di un erbario selvatico per dotarle di filamenti volti a creare un disegno geometrico nel tentativo di sovvertire l’approccio analitico e la tendenza alla catalogazione dell’uomo nei confronti della natura. Mentre, con l’obiettivo di farla sua creando un senso di disorientamento, Stefano Arienti manipola, sovrappone e cuce l’immagine di una immensa distesa di fenicotteri creata appositamente per la mostra. Anche le visioni di Mariella Bettineschi sono sottoposte a manipolazione: stampate su vetro, plexiglass e specchio, sono il pretesto per creare uno spazio altro, un’eterotopia di matrice foucaultiana. Approccio non dissimile da quello adottato da Laura Renna, che stampa digitalmente su seta per poi intervenire con filo dorato e mettere insieme cieli plumbei e rocce. Habitat creati ad hoc dove natura e cultura convivono.
E se Arthur Duff sonda il confine tra natura e artificio restituendo un connubio tra neon e pietra lavica, Quayola adotta il metodo tecnologico componendo algoritmi, con l’ausilio di un team di collaboratori, per indagare la pittura impressionista di Monet, smembrarla e ricostruirla in digitale attraverso un flusso di migliaia di pixel visibili solo a distanza ravvicinata.
‒ Roberta Vanali
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