Essere e divenire. Andrea Santarlasci a Pisa
Chiesa di Santa Maria della Spina, Pisa ‒ fino al 20 maggio 2018. Una considerazione sull’antica conformazione geomorfologica della pianura pisana diventa spunto per riflettere sulla condizione dell’uomo sulla Terra. Fra realtà e memoria, passato e presente.
Un tronco d’albero recuperato alla foce dell’Arno e una scritta al neon: due installazioni inedite, rispettivamente Senza titolo (declivio) e Dove ciò che scompare si manifesta, che alternano elementi naturali e tecnologici creando un dialogo estetico fra materiali profondamente diversi.
Andrea Santarlasci (Pisa, 1964) indaga l’opposizione fra naturale e artificiale, fra spazio privato e ambiente esterno, e costruisce anche una sottile relazione fra spazio, tempo e individuo. I luoghi geografici modificano nei secoli le loro caratteristiche, allo stesso modo in cui l’umanità modifica le proprie: si è, e poi si diventa altro, con l’impressione di non essere mai stati prima, tanta è la forza del presente sul passato. Ma di quest’ultimo restano comunque tracce più o meno labili, che l’arte può evocare e mettere in relazione; in tal modo un tronco portato dalla corrente rievoca un antico braccio di fiume e il vagare dell’uomo sulla Terra, sintetizzato dalle parole di Eraclito.
‒ Niccolò Lucarelli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati