Scavare il tempo. Elisabetta Di Maggio a Venezia
T Fondaco dei Tedeschi, Venezia ‒ fino al 25 novembre 2018. L’ultimo piano del rinnovato palazzo lagunare è nuovamente ospite di artisti contemporanei. Stavolta tocca a Elisabetta Di Maggio modificarne l’aspetto, attraverso un delicato intervento che mescola archeologia e presente.
Reduce dalla mostra allestita presso la Fondazione Querini Stampalia nel 2017, Elisabetta Di Maggio (Milano, 1964) torna in Laguna con un intervento raffinato, che, ancora una volta, chiama in causa l’idea di tempo. Greetings from Venice, a cura di Chiara Bertola, ridisegna le superfici calpestabili del quarto piano del Fondaco dei Tedeschi, evocando un importante capitolo della storia dell’edificio antecedente al restauro e alle trasformazioni attuate da Rem Koolhaas e dal suo studio.
Un mosaico di francobolli spediti da una parte all’altra del mondo accompagna i passi dei visitatori, lasciando fiorire sotto i loro piedi accostamenti cromatici, e geografici, che assumono le sembianze di confortanti utopie. Un omaggio alle ex Poste Centrali attive nel Fondaco dei Tedeschi fino alla ristrutturazione dello storico palazzo veneziano e un espediente per mantenere viva la memoria dei luoghi. Frutto della collaborazione con gli allievi del liceo artistico Marco Polo di Venezia, la trama di francobolli scava il tempo e lo spazio, rammentando, con discrezione, che l’incedere verso il futuro è più risoluto se il terreno sul quale si cammina conserva la memoria del passato, lontano e recente.
‒ Arianna Testino
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati