Eresia del florilegio. Matteo Fato a Urbino
Spazio K, Palazzo Ducale, Urbino ‒ fino al 6 maggio 2018. La mostra di Matteo Fato, a cura di Umberto Palestini, inaugura la seconda stagione del progetto espositivo “Cambi di rotta”, voluto e sostenuto da Peter Aufreiter, direttore della Galleria Nazionale delle Marche, e rivolto ad accogliere i giovani artisti.
La mostra di Matteo Fato (Pescara, 1979) si presenta come un’unica pittura installativa che immette il visitatore in un circuito temporale di grande poesia e forza.
Le opere esposte ‒ “florilegio”, nel titolo della mostra, indica una selezione, un’antologia ‒, realizzate in anni recenti, ridisegnano due momenti tematici (cavalletti e busti) della ricerca di Fato e, mentre fanno il punto sul loro recente passato ‒ “eresia” indica la scelta, il luogo del riconoscimento e della pratica dell’errore necessario, quale spinta al procedere oltre ‒ si riaprono al dialogo e tornano a emergere dallo/nello spazio fisico, dove tutto è sempre presente, che accoglie la pittura.
Così le opere attivano ulteriori zone mobili e permeabili, come nel caso di Per gli angeli più alti (2015-2017). Il mastodontico cavalletto, una perfetta riproduzione in scala, si pone come un’unità di misura polisemica. Inframezzando lo spazio, allo stesso tempo connette le opere precedenti alle più recenti e disegna, per un attimo, il rapporto del visitatore con il luogo della pittura, incorniciando, nel fittizio gioco prospettico, l’altra imponente opera, Eresia (del) Florilegio, del 2018. Un lavoro che si presenta come uno studio sul procedere del corpo/mente dell’artista, dove la fisicità della pittura, l’agglomerato organico cerebrale, il fluttuare dei gesti-segni liberi e aerei e gli altri elementi, come particelle, vivono di un moto casuale incessante che sprigiona energia nella collisione.
‒ Adele Cappelli
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