Le cattedrali di Michael Johansson. A Milano
The Flat, Milano ‒ fino all’11 maggio 2018. La galleria milanese presenta l’evoluzione della ricerca dell’artista nato in Svezia nel 1975. Nella mostra “Alternative Readings”.
Il presente è dominato dagli oggetti. Grandi quantità di cose che riempiono le nostre vite, i nostri vuoti, le nostre case. Anneghiamo, nello spazio pubblico come in quello privato, nel superfluo, nella sovrabbondanza, nel grande flusso di plastica, metallo, vetro, forme, cifra della nostra esperienza quotidiana. In questo caos, un artista come Michael Johansson (Trollhättan, 1975) cerca di mettere ordine congelando (e defunzionalizzando) le reliquie del Capitalismo in costruzioni immanenti, senza tempo.
Nella mostra personale presso The Flat, sua galleria a Milano, l’artista svedese presenta una serie di opere che descrivono l’evoluzione della sua ricerca, architetture e cattedrali del presente che cercano una sintesi mettendo insieme oggetti “della stessa famiglia”. Non mancano talvolta di indulgere in un’estetica vintage (ad esempio in Déjà vu, che comprime ventiquattrore e borselli in pelle nera) o nelle trasparenze, come in Trasparent crossfade, portando la sua pratica alle estreme conseguenze. Lontane da Schwitters e Rodia, le cattedrali di Johansson, spesso monumentali, sono una risposta razionale all’idea di un accatastamento passionale, regalando rigore, forma, composizione, laddove apparentemente regna la confusione.
‒ Santa Nastro
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