Espressione e astrattismo. Nancy Genn a Venezia
Palazzo Ferro Fini, Venezia ‒ fino al 7 agosto 2018. Prima retrospettiva lagunare per l’artista americana, esponente del filone astratto che, durante gli Anni Sessanta, prese forma nella baia di San Francisco e confluì nella Scuola di New York.
Annoverata da Tàpies fra i membri dell’Espressionismo astratto d’oltreoceano, Nancy Genn (San Francisco, 1929) sbarca a Venezia con una mostra che ne ripercorre i sessant’anni di carriera, giocati sul filo dell’astrazione e della materia. Radicata in un humus creativo particolarmente fertile, l’artista ha saputo unire la leggerezza del supporto cartaceo e dell’acquarello a una riflessione attorno agli equilibri naturali, percepibili solo da uno sguardo non frettoloso.
Tra i piani di Palazzo Ferro Fini, ospite del Consiglio regionale del Veneto, si rincorrono opere che riavvolgono il nastro di una storia longeva, dove trovano spazio pittura e discipline plastiche e dove l’acqua gioca un ruolo essenziale, facendo in questo caso da trait d’union fra la baia di San Francisco e la città lagunare. Pergamena e bronzo, insieme alla pratica dello strappo, compongono il vocabolario tecnico-visivo della Genn, che sceglie linee astratte e precise identità cromatiche per dare origine alle “architetture interiori” cui allude il titolo della rassegna. L’esito è la netta “riscoperta” di un’artista, echeggiando le parole della curatrice Francesca Valente, inclusa anche nella collettiva WWW. What Walls Want, allestita presso la galleria veneziana Marignana Arte, e al centro della prima, estesa monografia a lei dedicata, edita da Skira.
‒ Arianna Testino
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