Arte vs terrorismo: Pisa e Accademia di Brera lanciano un progetto per decorare le jersey barrier
Continuano le iniziative per abbellire i simboli del terrore. Dopo l’idea di Stefano Boeri, realizzata a Firenze, arriva un’altra proposta da Pisa in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera
L’iniziativa parte da Firenze. L’architetto Stefano Boeri (ora Presidente della Triennale di Milano) dopo l’attentato di Barcellona dello scorso agosto 2017, aveva proposto in un post su Facebook di sostituire le jersey barrier, a protezione delle città, con piante ed alberi collocati in grandi vasi. La notizia, anche grazie alla fama dell’architetto, inventore del “bosco verticale” di cui parla il mondo intero, ha fatto subito il giro del web, registrando molti consensi ma anche delle critiche. Il Comune di Firenze ha aderito all’iniziativa e ha indetto un bando Chiamata alle Arti #Florencecalling, per la realizzazione di barriere artistiche. Il sindaco Dario Nardella ha commentato “la nostra risposta all’odio del terrorismo è nell’arte e nella bellezza” continua “non vogliamo trasformare le nostre piazze in zone ansiogene e imbruttite da barriere e blocchi di cemento. Per questo, con l’architetto Boeri, lanciamo questa consultazione di bellezza: Firenze chiama, ed è una chiamata alle arti rivolta a tutto il mondo”. Le polemiche non sono mancate soprattutto per la natura del bando che non presupponeva alcun rimborso delle spese e sull’utilità stessa di queste strutture nella città (lo stesso Artribune attraverso l’editoriale di Antonio Ottomanelli aveva dato voce ai punti di vista critici). Adesso, ad un anno dalla parentesi fiorentina, ecco che un’altra città, sempre toscana, ci riprova con un’iniziativa simile.
IL CASO DI PISA
Spente le polemiche per le jersey barrier di Firenze, l’Amministrazione Comunale pisana in collaborazione con Pisamo e con la Soprintendenza, dà il via ad un progetto che coinvolge dieci studenti e artisti dell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, per realizzare la decorazione di quei simboli di terrore ormai elemento comune delle nostre città.
Il progetto è curato dal professor Angelo Antonio Falmi e ha l’obiettivo di trasformare le barriere antiterrorismo in oggetti d’arte che portino bellezza e non paura. Gli studenti, come racconta anche il professore “sono stati scelti per le loro capacità artistiche e anche per la loro provenienza Cina, Colombia, Giappone, Serbia, Romania, Bulgaria, Danimarca, Svizzera, Persia, Turchia e Italia; così da trasformare questa esperienza in un momento di aggregazione e di “rottura” delle barriere culturali” e conclude “l’idea mi è venuta osservando la città di Pisa la famosa Piazza dei Miracoli con le sue numerose strutture di difesa. Da molti vengono utilizzate come punti d’appoggio per riposarsi e sedersi. Quindi perché non creare qualcosa di bello, come dei piccoli salotti? E così è iniziato questo progetto”.
IL PROGETTO
L’attività, finanziata dal Comune di Pisa, si svolgerà durante il mese di giugno e luglio e i ragazzi lavoreranno in gruppi, sviluppando diverse tecniche artistiche che spaziano dalla pittura convenzionale alla street art realizzata con le bombolette spray e il disegno con l’aerografo. I soggetti saranno legati in gran parte alla città, ai suoi simboli e alla sua storia: dal Duomo, alla famosa Torre Pendente, al Fiume Arno fino alla Chiesa della Spina. Questo intervento fa seguito ad uno realizzato qualche mese fa; infatti sono state poste alcune barriere “artistiche” costituite da elementi sferici a superficie in pietra bocciardata in punti strategici come in Piazza XX Settembre e Piazza Garibaldi e alle due estremità del Ponte di Mezzo.
-Valentina Poli
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