Storie recenti. Hale Tenger a Palermo
Rizzuto Gallery, Palermo ‒ fino al 1° settembre 2018. L’artista turca porta a Palermo una riflessione visiva sul tema della fragilità umana.
Sono due le opere di Hale Tenger (Izmir, 1960) presentate nella mostra palermitana: il video Beirut (2005-07) e la scultura World Cracker (1992). Entrambe rimandano alla fragilità e caducità dell’esistenza umana su questo pianeta.
Beirut è una narrazione poetica della vita contemporanea, che riflette la condizione di pace e di benessere che improvvisamente può trasformarsi in una condizione di ingiustizie e di violenze politiche. Alle 12:55 del 14 febbraio 2005, in un quartiere di Beirut, esplode un furgoncino Mitsubishi mentre passa il convoglio dell’ex primo ministro libanese Rafiq al-Hariri. Ventidue le vittime. La videoinstallazione inquadra la facciata dell’Hotel St. George in prossimità del quale avvenne l’attentato, con una successione filmica dal giorno alla notte, dal prima al dopo l’esplosione.
World Cracker è una scultura creata nel 1992, che vuole innescare una riflessione sulle ingiustizie economiche legale alla politica e che rimanda alla caduta del Muro di Berlino e alla disgregazione dell’Unione Sovietica. Nel dicembre del 1991 Istanbul fu invasa da beni provenienti da Paesi dell’ex Unione Sovietica, portati nella capitale turca da migranti disperati. Oggetti che venivano poi venduti da commercianti russi per le strade della città. Il cracker russo utilizzato da Hale Tenger nella sua scultura è uno di questi beni consegnati agli operai dalle fabbriche in bancarotta al posto dei salari per pagare il lavoro svolto.
‒ Andrea Giostra
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