Spatium, la mostra diffusa nella pianura bergamasca
Torna “Le Stanze del Contemporaneo”, il ciclo di esposizioni annuali nato dall'intuizione dell'artista e sindaco Antonio Marchetti e curato da Angela Madesani. Dopo l'ottimo esordio, di critica e di pubblico, dello scorso anno con “Chronos”, prosegue idealmente l'interrogazione artistica la mostra diffusa “Spatium”. Allestita in sei comuni della pianura bergamasca fino al 15 luglio 2018.
Chiamati a interpretare la macro-categoria dello spazio sono 35 artisti e un regista, a confronto in primis con il territorio che li ospita, custode di luoghi d’eccezione ancora poco noti al grande pubblico. “Anti white cube”, come li definisce la curatrice Angela Madesani, che intessono un dialogo serrato fra antico e contemporaneo.
Le opere sono state scelte dagli artisti proprio a partire dalle suggestioni generate dai luoghi: sculture, installazioni, video, fotografia e pittura, dove ricorrono temi che riguardano l’uomo e il suo rapporto con il passato, con se stesso e la società contemporanea, ma anche il linguaggio. In questo contesto il ruolo del curatore, continua Madesani, “è quello di un regista, che sceglie gli attori per i diversi palcoscenici. È la volontà di offrire al visitatore la possibilità di cogliere una sorta di filo rosso che si snoda nei diversi luoghi”. Privilegiati nella scelta sono stati artisti giovani e ancora in attività, con la sola eccezione di Hidetoshi Nagasawa, recentemente scomparso, e Riccardo Camoni, classe 1950.
Una mostra importante, che è anche un esempio virtuoso di collaborazione tra amministrazioni locali e maestranze del mondo creativo, in cui l’arte ritrova il suo ruolo di indagine “alta” e insieme la sua piacevolezza, divenendo “luogo” e percorso essa stessa. Una rassegna consigliata anche per scoprire un territorio dal sapore autentico. E che vi raccontiamo in questa nutrita gallery fotografica.
‒ Laura Ghirlandetti
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