Il collezionista e lo spazio indipendente: Giorgio Fasol curatore a The Open Box di Milano
Un nuovo progetto per lo spazio indipendente The Open Box. A curarlo, il mitico collezionista Giorgio Fasol. Il racconto e le immagini.
Un format esportabile, legato al concetto di viaggio, che ha destato la curiosità generale fin dalla sua apertura nel 2015. Prima a Milano, poi Verona e anche a Torino. Non c’è confine per The Open Box, uno spazio espositivo no profit, aperto su appuntamento, in un garage in Via Pergolesi 6, nel capoluogo lombardo. Le inaugurazioni sono momenti d’incontro dove partecipano tanti operatori del settore, ma il clima che si respira è quello di una cena e soprattutto di un confronto critico tra amici, con l’obiettivo di sperimentare anche nuove opportunità. Ad esempio, facendo curare una mostra ad un collezionista, Giorgio Fasol.
CASO × CAOS A THE OPEN BOX DI MILANO
Definito dai fondatori e artisti Valentino Albini, Andrea Francolino, Gaspare Luigi Marcone e David Reimondo come una “scatola bianca”, The Open Box è un luogo dove si progettano opere site-specific o si ricollocano interventi già esistenti in una nuova cornice curatoriale. Anche una sola ne basta per definire lo spazio, per riempirlo, come accaduto in occasione della mostra Sostanza Incerta di Gianni Caravaggio curata da Gaspare Luigi Marcone nel gennaio dello scorso anno, un grosso blocco di marmo posto al centro della galleria. Dopo le mostre di artisti come Flavio Favelli, Endri Dani, Pamela Diamante e Sophie Ko, la saracinesca viene rialzata in occasione della personale di Andrea Francolino Caso x caos x infinite variabili curata dal collezionista Giorgio Fasol. Abbiamo parlato con Gaspare Luigi Marcone, direttore artistico dello spazio, che ci ha raccontato “la collaborazione con Giorgio Fasol è avvenuta quasi in modo naturale. Lo conosciamo da anni, fin dagli esordi nel 2015, è un nostro supporter e amico insieme ad altri collezionisti, galleristi, istituzioni, archivi o semplici appassionati d’arte. Inoltre è collezionista di Andrea Francolino nonché grande conoscitore del suo lavoro da anni e quindi abbiamo pensato, chi meglio di lui per presentare un lavoro inedito? D’altronde cerchiamo di non avere dogmi né sui lavori da presentare né sulle ‘figure’ con cui collaborare. L’arte è in primis libertà”.
GLI ALTRI PROGETTI
Libertà che ha evidentemente confermato il successo del format, tanto da far arrivare opportunità anche dall’estero. “Ci sono stati inviti ad esportare il progetto anche da Bruxelles e New York” ci confessano i promotori di The Open Box, “ma dobbiamo valutare la fattibilità, siamo una organizzazione no profit e quasi tutto il lavoro è basato sulle nostre energie” concludono. A Verona, nel 2015, hanno proposto una doppia personale di Andrea Francolino ed Elisabeth Scherffig in uno spazio prestato da alcuni amici e collezionisti veronesi tra cui anche Alberto Geremia e Giorgio Fasol che ne è stato uno dei promotori. Nel 2017 un’altra trasferta, a Torino durante Artissima, dove sono stati selezionati dallo staff di Nesxt, come una delle realtà indipendenti più interessanti della Penisola e sono stati concessi cinque box dalla società Arcas S.p.A. Lì hanno presentato i lavori dei dieci artisti che in questi anni hanno esposto presso la sede milanese. “E per il futuro?”, chiediamo. “Numerosi sono i progetti” rispondono misteriosi “sicuramente una mostra tutta al femminile e un One-Day Show a settembre…”.
– Valentina Poli
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