Il grande Social Wall realizzato dagli studenti di Brera al Museo Bagatti Valsecchi
Essere fotografati con oggetti che rimandano a momenti felici, a ricordi indelebili; è quanto è successo lo scorso 9 giugno presso il Museo Bagatti Valsecchi a Milano. Ecco le immagini
Una storia d’amore che si conclude nelle prime trenta pagine, è il prologo di un progetto che si è svolto a Milano lo scorso 9 giugno. Il protagonista, Kemal, raccoglie, colleziona, espone oggetti che ricordano, che rappresentano, un amore passato. Un libro che si nasconde in un museo, una verità che si confonde con l’invenzione. Cos’è vero e cosa è finto? Di reale c’è l’ossessione per i ricordi, emblemi di momenti felici che non possono ritornare. Il romanzo è Il Museo dell’innocenza, scritto dal Premio Nobel Orhan Pamuk che ha fondato anche un museo, a Istanbul, su questa idea e con lo stesso nome. Alcune delle “reliquie” conservate in Turchia sono arrivate al Museo Bagatti Valsecchi di Milano per la mostra Amore, musei, ispirazione. Il Museo dell’innocenza di Orhan Pamuk a Milano, spazio che intrattiene un profondo legame con il protagonista della storia, che nelle pagine del libro elegge infatti il museo tra i suoi cinque luoghi preferiti al mondo.
Da qui parte l’idea di uno shooting davvero sui generis, organizzato lo scorso 9 giugno durante la Milano Photo Week. I visitatori consenzienti sono stati infatti ritratti dagli studenti del Biennio Specialistico di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera, sotto la guida di Paola Di Bello, insieme ad un oggetto personale o speciale, un ricordo di momenti felici o importanti. L’insieme dei ritratti andrà a formare un grande Social Wall all’interno del sito web del Museo. Ecco le immagini.
– Valentina Poli
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