Ceramica e arte contemporanea. A Faenza

La ceramica e la creatività più attuale si incontrano per celebrare la 60esima edizione del Premio Faenza. Dando vita alla Biennale della Ceramica Contemporanea Internazionale.

A che punto si trova la ceramica contemporanea nel panorama dell’arte odierna? Verso quali strade si sta dirigendo questa particolare forma artistica? Quali artisti, al giorno d’oggi, ne perseguono le originarie, e attuali, finalità poetiche? A questi importanti interrogativi tenta di dare una risposta Ceramics Now, l’iniziativa che trasforma il tradizionale Premio Faenza in un progetto curatoriale a tutto tondo, con la presenza di cinquantatré artisti internazionali, sia maestri sia giovani talenti riconosciuti, tra i quali non mancano gli italiani, che intendono esprimere il meglio della ricerca in questo campo.
Sono diciassette i curatori coinvolti nell’evento, rigorosamente a invito, ognuno con una differente formazione e provenienti da diversi Paesi: direttori di musei, critici d’arte che lavorano nel campo della ceramica fino a una serie di artisti, uniti nella costruzione di un percorso collettivo che include anche un buon numero di eventi collaterali, in programma durante i mesi estivi e fino a ottobre.

Katrine Koster Holst, Studeis of strata and crack formations_Slab #3 & #5, 2015-18

Katrine Koster Holst, Studies of strata and crack formations_Slab #3 & #5, 2015-18

PAROLA ALLA DIRETTRICE

Come spiega la direttrice del MIC ‒ Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Claudia Casali: “Per festeggiare un traguardo così importante, dopo sessanta edizioni e ottant’anni del MIC, abbiamo pensato di celebrare quello che di fatto è il più longevo premio istituito al mondo. L’istituzione, già negli Anni Trenta del Novecento, dialogava con le teorie di Gio Ponti e dei suoi ‘moderni indirizzi della ceramica italiana’ a proposito di una nuova rinascita dell’attività artistica, riallacciandosi alle Biennali di Monza e alle Triennali milanesi che fecero rinascere, proprio in quegli anni, l’alto artigianato italiano. Abbiamo deciso di rilanciare dunque la ceramica contemporanea puntando sull’arte e al discorso del pezzo unico, organizzando una mostra che coinvolgesse artisti di primaria importanza internazionale, attraverso un dialogo generazionale, che lavorassero non soltanto nel campo della ceramica ma si misurassero con essa. Un percorso nato per valorizzare un territorio, con uno sguardo molto più contemporaneo e attuale. L’idea di chiamare l’iniziativa Biennale e di darle la forma di un progetto curatoriale è servita per fare il punto della situazione. Il convegno indetto da ICMEA, l’Associazione Internazionale Editori d’arte ceramica, che anticipa la mostra e si svolge qualche giorno prima, garantisce due giorni introduttivi di chiacchiere su questo argomento e sui ruoli e percorsi futuri della ceramica contemporanea. Non volevamo una semplice competizione, ma abbiamo voluto fermarci a riflettere sul significato, oggi, della ricerca”.

Bertozzi & Casoni, Waiting, 2013, ceramica policroma, diametro 210 cm, altezza 20 cm

Bertozzi & Casoni, Waiting, 2013, ceramica policroma, diametro 210 cm, altezza 20 cm

BERTOZZI & CASONI

L’occasione del Premio è dunque veicolo per porre la basi di una necessaria riflessione sul ruolo della tecnica a oggi. Tra gli artisti partecipanti anche Bertozzi & Casoni ‒ pionieri nello sdoganare questa modalità scultorea all’interno della contemporaneità ‒ che giocano in casa pur avendo oramai una caratura di importanza decisamente internazionale.
Non abbiamo mai accettato di partecipare a concorsi in passato”, spiega Paolo Bertozzi, “ma, essendo questa una Biennale curatoriale che vuole interrogarsi sullo stato dell’arte ceramica, ci sembrava importante rimarcare la nostra presenza per l’importanza del punto di riferimento storico. L’ambito della scultura difatti per noi deve necessariamente tenere in conto questo settore, che non può essere ghettizzato ma inserito all’interno di altre pratiche scultoree poiché non è da meno, sebbene sia stato sempre relegato ad arte minore e vicino all’artigianato. Con il nostro lavoro, noi lottiamo da sempre per ridare la dignità a questa tecnica e continueremo a farlo”.

Francesca Baboni

Articolo pubblicato su Grandi Mostre #11

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Francesca Baboni

Francesca Baboni

Francesca Baboni vive a Correggio (Re). Laureata in Lettere Classiche con indirizzo storico-artistico all'Università di Bologna, è critico d'arte, storico dell'arte e curatrice indipendente. Da diversi anni cura per spazi privati ed istituzionali mostre personali e collettive di artisti contemporanei,…

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