L’affaire Arte Fiera spiegato da Lorenzo Balbi. La strategia che ha portato alla nomina di Menegoi
Il direttore artistico del MAMbo racconta a Massimiliano Tonelli il particolare momento nelle politiche culturali di Bologna dopo il cambio alla direzione di ArteFiera in vista dell'edizione 2019
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“Ho portato la mia esperienza di operatore del settore, fotografando quella che è la situazione anche delle altre città e riflettendo su quale può essere il possibile sviluppo della manifestazione”. A parlare è Lorenzo Balbi, direttore artistico del MAMbo e dei Musei Civici bolognesi e curatore di Art City, il programma collaterale di Arte Fiera Bologna. La quale, negli scorsi giorni, ha annunciato, dopo una serie di fraintendimenti, botta e risposta e post sui social disorientanti, la nomina del curatore Simone Menegoi – nato nel 1970, e distintosi negli ultimi anni per una serie di curatele di importanti mostre proprio in seno alla città natale – alla conduzione di Arte Fiera. Secondo Balbi una scelta che va nella direzione adottata da tutti gli appuntamenti di caratura internazionale, che a suo parere si stanno conformando sempre di più su un modello curatoriale e sofisticato.
Abbiamo chiesto al direttore del MAMbo come vede questo “abito” per una manifestazione che ha sempre avuto un piglio più popolare, ma anche di raccontarci la strategia, per la quale è stato chiamato in qualità di consulente, che ha portato alla scelta di Menegoi. Inoltre di analizzare insieme a noi quello che è lo scenario in Italia, unico Paese con quattro fiere importanti per il mercato dell’arte…
–Massimiliano Tonelli
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