Frammenti di un discorso armonico. Gianpiero Fanuli a Torino
Riccardo Costantini Contemporary, Torino ‒ fino al 15 settembre 2018. “Gentlemen Take Polaroids” è il titolo della mostra che vede protagoniste le opere di Gianpiero Fanuli. All’insegna di un sublime che sfocia nel quotidiano.
Non potendo più concepirsi quali realtà e memoria oggettive, sperduti in soggetti che si intendono come immaginazione e sogno in una dialettica digressiva e centrifuga, gli eroi del mito rifuggono perplessi: così Alberto Savinio, utilizzando la focalizzazione soggettiva dei personaggi moderni, mette in crisi la narrazione oggettiva. Gianpiero Fanuli (Misagne, 1977) imita con estrema grazia questa cognizione, sacrificando l’aurea impervia dello scrittore e pittore metafisico per una sua risolutezza tutta quotidiana, raggiungibile, in formato Polaroid – e perciò pregevole. Il ritmo sincopato dei nudi, di afflato espressionista, contrapposto a brevi respiri figurativi; la commozione interrotta provocata dalle architetture; il crescendo di sinuosità, esposizioni e volumi; il dominio ipnotico della composizione che tumultua in un pastiche di surreale; tutto, insomma, collabora nello sminuire o confondere il sublime nel quotidiano.
Fanuli frammenta ma non cesura; particolareggia ma non lascia sovrastare. L’artista utilizza una prospettiva che cattura concetti di bellezza chiarificabili, assottigliando la distanza tra analisi logica ed estetica. Se Savinio con Achille innamorato compone i propri “movimenti” – tali per la mobilità incongruente del suo pensiero – Fanuli costruisce un proprio “palcoscenico urbano”, solidamente armonico.
– Federica Maria Giallombardo
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