Da Londra a Milano: Tommaso Calabro apre la sua nuova galleria a Palazzo Marietti. L’intervista
La galleria aprirà il 15 settembre con un dialogo tra Cy Twombly e Tancredi, in memoria del gallerista Carlo Cardazzo. Abbiamo incontrato Calabro e ci siamo fatti raccontare la storia della sua nuova galleria.
Nasce in provincia di Belluno nel 1990 Tommaso Calabro e da subito il suo percorso si dimostra brillante, diviso tra Milano e Londra. Lavora per Sotheby’s, poi dal 2016 dirige la galleria d’arte Nahmad Projects a Londra, fino ad aprile 2018, mese in cui comunica alla sua mailing list la fine di una felice e fruttuosa collaborazione. Per fare cosa? Uno così non sta di certo con le mani in mano ed eccolo, subito dopo, annunciare la decisione di aprire la propria galleria d’arte. Non a Londra però, bensì a Milano. Il ritorno a casa avviene con tutti i crismi: spazio importante, di ampia metratura, a pochi passi dal Duomo, in Piazza San Sepolcro. Anche l’opening è di classe: rievoca infatti una importante (e beneaugurante) storia di galleria, quella di Carlo Cardazzo, anima di spazi mitologici come il Cavallino di Venezia e il Naviglio di Milano. Due gli artisti: Cy Twombly e Tancredi, nomi che non hanno bisogno di presentazioni. Ma quale sarà il futuro della galleria? Ce lo racconta Calabro in questa intervista.
Aprire la galleria è la naturale evoluzione del tuo percorso. Ce lo racconti in breve?
Sono cresciuto nello studio di mio nonno che era un gallerista locale a Feltre, la mia città natale. Si occupava soprattutto di grafica anche se negli anni ha venduto delle belle tele. È mancato quando io avevo 12 anni e da allora, prima su internet e poi di persona, ho iniziato a vendere qualcosa anche io. La mia passione per questa attività (o vocazione?) è quindi genetica. Dopo i miei studi e qualche esperienza tra Istanbul e Venezia, ho lavorato per Sotheby’s e poi per Nahmad Projects a Londra. Ora sono contento di essere tornato a Milano.
In che cosa si “differenzierà” la tua galleria dalle altre? Che taglio pensi di dare?
La differenza sarà sicuramente il programma che intendo dare alla galleria. Come già fatto a Nahmad Projects – ad esempio nella mostra dialogo tra Vezzoli e de Chirico della quale avete parlato– continuerò a pensare a mostre tra artisti moderni e contemporanei. Queste verranno alternate a progetti con artisti contemporanei che per ora non hanno avuto molta visibilità in Italia. Inoltre, in uno spazio separato della galleria, vorrei organizzare progetti di contaminazione tra arte e design.
Come si articola lo spazio espositivo?
Ho scelto lo spazio più anti-white cube che ho trovato: è affrescato, decorato e complicato, ma ha carattere e storia. Era quello che cercavo. Misura 360 m2 ed è diviso in quattro ambienti separati. Tre stanze verranno dedicate sempre ad una singola mostra mentre la quarta potrà essere usata come project space, ed è qui che mi piacerebbe sviluppare progetti specifici, come quelli tra arte e design.
Dopo tanti anni a Londra, perché Milano?
A Milano c’è una grandissima vivacità culturale e si vive molto bene. Le amministrazioni Pisapia e Sala hanno contribuito a rendere il capoluogo lombardo un punto centrale in Europa, come penso non si vedesse da tantissimi anni. Lo dimostra anche il fatto che ho amici e conoscenti stranieri che si stanno trasferendo qui, spinti dal fermento di questa città. Pertanto, penso che a Milano un progetto come il mio, in questo momento specifico, possa trovare un terreno fertile. Sono fiducioso.
Cosa ti ha dato l’esperienza di Nahmad Projects che porterai dentro questa nuova avventura?
L’esperienza a Nahmad Projects è stata fondamentale per la mia carriera. Mi sono state trasmesse conoscenze importanti, sia per quanto concerne la storia dell’arte che il mercato. Più di tutto, gli anni a Londra mi hanno dato la consapevolezza di poter osare, sapendo che certi progetti che su carta appaiono impossibili o stonati, possono in realtà essere molto interessanti. Spero di poter trasmettere quello che ho appreso a Londra nella mia galleria a Milano. In altre parole, spero di saper osare anche qui.
Ci racconti un po’ la mostra inaugurale?
La mostra inaugurale è un omaggio alla figura di Carlo Cardazzo, importante gallerista che dagli anni ’40 ha segnato un’epoca nel panorama artistico italiano ed internazionale con le gallerie del Cavallino a Venezia e del Naviglio a Milano. Esporrò opere di Tancredi e Cy Twombly, due artisti cui sono molto legato e che esposero negli spazi di Cardazzo. Questa mostra sarà la prima di un ciclo di esposizioni che ho in mente sui galleristi milanesi della seconda metà del ‘900. Ne farò una all’anno: la prossima sarà nel settembre 2019.
Hai intenzione però di sviluppare progetti con giovani artisti o midcareer? Se si puoi darci qualche anticipazione?
Non posso ancora dare anticipazioni precise, ma sto parlando con vari artisti midcareer, soprattutto stranieri, con cui mi piacerebbe lavorare. Dovrete seguire la galleria per scoprire le novità, ma vi posso garantire che non rimarrete delusi…
–Santa Nastro
Milano// dal 15 settembre al 30 novembre 2018
Opening 15 settembre 2018 dalle 12 alle 16
Twombly e Tancredi: Omaggio a Cardazzo
Palazzo Marietti
Piazza San Sepolcro 2
Martedì – Sabato, 10 – 18
[email protected]
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