Ecologia, migrazioni, accoglienza: 3 mostre “impegnate” da vedere in Sicilia ad agosto
Giuseppe La Spada, Fabio Viale e Giuseppe Agnello sono gli artisti che, in queste ultime settimane di agosto, portano in Sicilia progetti legati ai temi caldi dell’era contemporanea: ecologia, migrazioni e accoglienza. Eccoli nel dettaglio…
Installazione, performance e scultura sono i linguaggi utilizzati da Giuseppe La Spada, Fabio Viale e Giuseppe Agnello per i loro interventi artistici in Sicilia, rispettivamente a Milazzo, Lampedusa e Giardini Naxos. I tre progetti – dei quali la performance di Viale e la mostra di Agnello sono di prossima inaugurazione – hanno in comune l’essere politicamente impegnati, affrontando – ognuno con le proprie peculiarità – i temi salienti dell’era contemporanea: migrazioni, accoglienza, ecologia. Riflessioni, quelle sollevate dai tre artisti, che trovano il loro naturale sviluppo in Sicilia, crocevia storico e culturale del Mediterraneo che in questi mesi, complice anche la presenza di Manifesta a Palermo, è al centro del dibattito internazionale non solo dal punto di vista artistico ma anche e soprattutto sociopolitico. Ecco nel dettaglio i progetti…
– Desirée Maida
L’INSTALLAZIONE ECOLOGISTA DI GIUSEPPE LA SPADA A MILAZZO
“Avere intrapreso questo percorso significa avere anche un ruolo sociale, cercare di sintetizzare una traccia, fare dell’arte un’architettura sociale”. Con queste parole il digital artist ed ecologista Giuseppe La Spada racconta Fluctus, installazione site specific ospitata nel Duomo antico all’interno del Castello di Milazzo (ME) nell’ambito del Mish Mash Festival. L’opera è una grande onda di plastica nera, che nella visione di La Spada incarna un sogno, o forse un incubo, un Leviatano che tutto assorbe, mastica e rigurgita, rappresentando la vista di un mare che sta diventando sempre più inquinato a causa del comportamento degli esseri umani. Ma è anche un’onda che invita al cambiamento, per ricucire la separazione in atto tra Uomo e Natura.
Milazzo // fino al 2 settembre 2018
Giuseppe La Spada – Fluctus
Duomo antico
Castello di Milazzo (ME)
www.mishmashfestival.com
LA PERFORMANCE DI FABIO VIALE A LAMPEDUSA
Si intitola In Mare la Pietà l’azione performativa che Fabio Viale presenterà il prossimo 23 agosto al porto dell’isola di Lampedusa, legandosi così concettualmente a Souvenir Pietà (Madre), opera realizzata nel 2018 che è a sua volta la prosecuzione di Souvenir Pietà (Cristo) del 2007. In entrambe le occasioni, l’artista ha replicato in scala 1:1 la Pietà Vaticana di Michelangelo Buonarroti, aggiungendo ad essa uno scarto percettivo determinate: nel primo caso è stato riprodotto il Cristo senza la Madre, nel secondo invece la Madre senza il Figlio a simboleggiare un’angosciata separazione. Il passo successivo del lavoro ha assunto poi una dimensione più concettuale con Lucky Ehi, presentata in occasione dell’apertura della sede milanese della Galleria Poggiali. In questo caso Viale ha invitato a prendere posto nel luogo del Figlio e a riempire il vuoto tra le braccia della Madre un giovane nigeriano di religione cattolica sfuggito a morte e persecuzione, conosciuto in un centro di accoglienza per rifugiati di Torino. A Lampedusa invece Fabio Viale posizionerà la scultura orfana del Cristo su un peschereccio ormeggiato presso il porto dell’isola, in corrispondenza della Guardia Costiera. La statua, rivolta verso il mare, rappresenta la sintesi di un messaggio di accoglienza e universalità. La Madre è pronta a ospitare su di sé, nel suo vuoto, l’universalità dell’uomo che giunge dal mare, offrendo il suo grembo all’intera umanità.
Lampedusa (AG) // 23 agosto 2018 ore 12:30
Fabio Viale – In Mare la Pietà
Porto di Lampedusa
L’ARCHEOLOGIA DELLE MIGRAZIONI NELLE SCULTURE DI GIUSEPPE AGNELLO
Al Parco archeologico di Naxos, una delle prime colonie greche in Sicilia fondata nel 734 a.C. da uomini costretti a fuggire dalla propria patria, il prossimo 28 agosto inaugurerà Arcadio/Terre in moto, mostra di Giuseppe Agnello a cura di Alessandro Pinto. A quasi 3000 anni di distanza da quegli eventi, l’artista spinge il pubblico a immaginare come gli esuli abbiano iniziato a vivere nella nuova terra e come, con il passare del tempo e con il susseguirsi delle generazioni, quella terra un tempo aliena iniziò a diventare la loro casa con i loro santuari, le loro fornaci, la loro moneta, con fortificazioni per difenderla. Le opere di Agnello indagano questo trauma, seguono la storia e l’archeologia utilizzando un linguaggio che trascende quello scientifico e verte invece sulle sensazioni e suggestioni dettate dal parco archeologico di Naxos. L’artista inizia la propria ricerca come un archeologo, attraverso i frammenti e le lontane testimonianze, che per Agnello, però, non sono i reperti, ma la terra, la natura, il paesaggio, gli uomini, i materiali con cui l’artista interpreta Naxos e gli uomini che arrivarono dal mare, la terra che li accolse, il mito e i racconti che li condussero fino in Sicilia. Il linguaggio di tale ricerca è quello universale della scultura, della trasformazione della materia e della creazione di volumi. Così le opere di Agnello, 15 installazioni site-specific, ricreano terra, boccioli, grano, figure umane, paludi, trasfigurando gli elementi reali e riuscendo a cristallizzare in ogni opera le sensazioni, i sentimenti, il trauma della terra in moto, del momento in cui gli esuli incontrano la terra di Naxos e lì si stanziano.
Giardini Naxos (ME) // dal 27 agosto al 4 novembre 2018
Giuseppe Agnello – Arcadio/Terre in moto
Parco Archeologico di Naxos
Lungomare Schisò
www.parconaxostaormina.com
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