A Londra arriva Freehouse, spazio espositivo residenza artistica fondato da Darren Flook
Ideato dal fondatore di Hotel Gallery e Independent Art Fair New York, il nuovo spazio espositivo ospiterà artisti che non hanno mai fatto mostre nel Regno Unito
Nonostante il clima turbolento causato dall’effetto Brexit, dal mondo artistico londinese arrivano notizie di progetti e iniziative che ne confermano il fermento e la produttività. La città inglese molto presto si arricchirà di un nuovo spazio espositivo votato al contemporaneo, Freehouse, ideato da Darren Flook, volto noto nell’art system britannico e internazionale per aver co-fondato Independent Art Fair New York e per aver gestito dal 2003 al 2013 nel suo appartamento a Bethnal Green a Londra Hotel Gallery, spazio artistico indipendente e sperimentale che Darren ha fondato insieme a Christabel Stewart.
LO SPAZIO ESPOSITIVO
La notizia ufficiale è stata lanciata su Artforum e confermata da Darren Flook sul suo account Instagram. Ancora nulla è stato detto su quando avverrà l’inaugurazione, probabilmente sarà a settembre. Freehouse ospiterà mostre, conferenze, proiezioni, spettacoli e incontri culturali, e la sua ideazione è nata dalla precedente esperienza di Hotel Gallery, spazio in cui gli artisti esponevano i propri lavori site-specific realizzati durante i periodi di residenza nella casa: un luogo domestico e sperimentale che coniugava aree private, sociali e progettuali. Durante i suoi dieci anni di attività, questa prima galleria ha rappresentato artisti quali Carol Bove, Duncan Campbell, Joyce Pensato, Steven Claydon, David Noonan, Peter Saville e Rita Ackermann. “Sono partito da un’analisi delle fiere”, ha dichiarato Darren Flook su Artforum, “moltissimi galleristi che possiedono uno spazio dalle dimensioni modeste cercano di fare lo stesso gioco delle grandi gallerie, fallendo miseramente. Partecipare alle grandi fiere internazionali con costi sempre più alti è impossibile per tantissime persone. Ritengo, quindi, sia necessario diversificarsi. Ecco perché la mia Freehouse sarà differente: sarà uno spazio creativo dove gli artisti potranno sostare e lavorare. La parola d’ordine sarà creatività”. Forse, dalle premesse, non sarà così differente da Hotel Gallery…
ALCUNE CURIOSITÀ
Freehouse focalizzerà la propria attenzione su artisti che non hanno mai esposto nel Regno Unito. Ad esempio, la mostra inaugurale è affidata all’artista che lavora tra Berlino e Zurigo, Tobias Spichtig, conosciuto per le sue installazioni che assemblano più oggetti differenti. L’insegna dello spazio sarà firmata dal collettivo Claire Fontaine. Qualche anticipazione sulle mostre future? Forse Robin Graubard e Sean Landers.
FERMENTO LONDINESE
Anche se in un periodo di transizione (il dato sugli omicidi da inizio anno fa spavento), Londra sta vivendo un forte fermento culturale con moltissime collaborazioni tra istituzioni internazionali. Un caso emblematico è quello dell’accordo stipulato tra la statunitense Smithsonian Institution e il Victoria and Albert Museum – attesissima è la nuova inaugurazione scozzese di cui ne abbiamo parlato qui – di Londra. I due soggetti condivideranno gli spazi dell’ex area Olimpica di Stratford, dove verranno curate congiuntamente mostre e attività culturali.
Anche un altro grande museo americano, il New Museum, è volato a Londra con una mostra curata dal suo direttore artistico, l’italiano Massimiliano Gioni. Il titolo dell’esposizione sarà Strange Days: Memories of the Future, organizzata in collaborazione con la Vinyl Factory (un marchio britannico indipendente che promuove progetti d’arte e musica). La mostra verrà inaugurata il 2 ottobre, durante Frieze Art Fair. L’evento si svolgerà presso The Store X, uno spazio sulle sponde del Tamigi che in passato ha ospitato le mostre The Infinite Mix(2016) e Everything at Once(2017) in collaborazione rispettivamente con la Hayward Gallery e la Lisson Gallery.
– Valentina Poli
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