L’arte ecosostenibile di Marcantonio
La prima edizione di “Arteparco” inaugura nel Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, a Pescasseroli, con l'opera dell'artista designer Marcantonio. Un cuore sia animale che vegetale.
Nasce Arteparco, un progetto che si instaura in un luogo d’eccezione, il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, in cui vivono specie faunistiche come l’orso marsicano, il camoscio e il lupo. Ogni anno un artista concepirà un’installazione che si andrà a innestare nel bosco, nel cuore delle antiche faggete, dal 2017 elette patrimonio dell’Unesco e inserite in una rete di foreste europee della stessa radice, da tutelare come bene comune. Perché questo riconoscimento è così importante per la comunità globale? I faggi primordiali dei Carpazi sono un simbolo di preservazione di una specie naturalistica affrancatasi nei secoli dall’intervento invasivo e dall’edilizia dell’uomo, permettendo così la salvaguardia della biodiversità. Ad indice d’esempio la Rosalia Alpina, un rarissimo coleottero azzurro, si sviluppa lasciando le larve nelle gallerie scavate all’interno di alberi cariati e da poco morti. Non è un caso che Marcantonio, protagonista della prima edizione di Arteparco, abbia scelto di intervenire sul tronco di un faggio morto.
NATURA BELLISSIMA
Dalla originalissima Monkey Lamp per Seletti venduta in tutto il mondo ad Animale Vegetale (Il Cuore) all’interno delle Foreste Vetuste, Marcantonio Raimondi Malerba (Massalombarda, Ravenna, 1976), in arte Marcantonio, porta avanti la sua poetica intrecciando arte e design, rendendole due facce della stessa medaglia.
Scimmiette, topi, giraffe o leggiadri elefanti pronti a illuminare le nostre dimore, il design per Marcantonio è di una potenza pop e raffinata.
In questo intervento, ideato dall’agenzia di comunicazione Paridevitale affiancata da Ente Parco e dal comune di Pescasseroli con la collaborazione di BMW Italia e Sky Arte, un cuore bianco grafico, realizzato in materiali ecosostenibili come il legno di betulla laccato, viene adagiato sul fusto, che impiega dai trenta ai quarant’anni a interrompere del tutto la propria attività vitale, come spiega il dottore forestale del parco.
“La natura è bellissima e assolutamente funzionale”, afferma Marcantonio. “Il senso di bellezza per me è quando riesco a riconoscermi, rispecchiarmi nella natura. Il cervello utilizza la proiezione. Vedo nella struttura dell’albero una corrispondenza con il nostro sistema cardiaco e vascolare. Abbiamo un albero dentro. L’unica differenza tra cellula animale e vegetale è il cloroplasto, responsabile della fotosintesi clorofilliana”. Ecco che il pulsare di un cuore umano, un battito animale, si fonde con il dedicato equilibrio vegetale. Se l’arte diventa interprete dell’ambiente e sua interlocutrice si può instaurare un dialogo fruttifero all’insegna del rispetto. L’albero ci fornisce ossigeno e ogni creazione di madre natura supera l’ingegno, l’uomo astrae le forme o le rigenera nell’opera artistica.
Marcantonio percepisce un senso di pace e di gratitudine camminando nel bosco, non ha voluto strafare concependo un’opera d’arte troppo intrusiva. “Sul palco non fate salire animali o bambini perché la scena sarà tutta loro”, ironizza l’artista sostenendo il ruolo di impareggiabile artefice della natura.
ECOSOSTENIBILITÀ E AMBIENTE
Particolare attenzione è posta alla genuinità della comunicazione grazie alla scelta di un’icona che comunichi un messaggio esplicito “in un mondo pieno di input di cui non si coglie il senso originario”. Il cuore non è stilizzato bensì reso con accuratezza anatomica.
“Il Gruppo BMW crede nella sostenibilità da sempre” – ha dichiarato Roberto Olivi, direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Italia – “sin dal 1973 l’azienda si è dotata di un ufficio protezione ambientale e da sempre è presente nei Dow Jones Sustainability Indexes. L’idea di Arteparco ci è sembrata da subito in sintonia sia con il nostro approccio alla mobilità sostenibile che con il forte legame che da più di quarant’anni abbiamo con il mondo della cultura e il design a livello internazionale e nazionale”. Per questo il brand ha appoggiato finanziariamente l’iniziativa e ha fornito per i prossimi due mesi sei biciclette a pedalata assistita per i visitatori che si succederanno quotidianamente.
Paride Vitale, ideatore del progetto, è anche responsabile insieme al socio Ugo Moroso della formula PARCO1923, una linea di prodotti che si ispirano alle peculiarità olfattive di una camminata nei boschi, odori pungenti, delicati: il ginepro, il giaggiolo (iris) e la preziosissima “Scarpetta di Venere” vengono associati al profumo del legno di faggio e catturati grazie alla porosità della pietra gentile. Le fragranze vengono ricreate in laboratorio, i fiori e le specie protette non vengono colti, essenziali per l’unicità del Parco Nazionale istituito per decreto regio proprio nel 1923.
‒ Giorgia Basili
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