Verso la Biennale Arte di Venezia 2019: gli artisti del Padiglione della Corea
Continua a delinearsi il quadro delle partecipazioni nazionali alla 58. Mostra Internazionale d’Arte di Venezia, che si terrà dall’11 maggio al 24 novembre 2019. È la volta della Corea che annuncia i suoi artisti…
Sarà una tendenza, una moda o solo una casualità, ma la Biennale Arte di Venezia 2019 – curata dall’americano Ralph Rugoff attualmente Direttore della Hayward Gallery di Londra – si conferma a forte predominanza femminile. L’avevamo già anticipato qualche mese fa, quando i primi rumors sulle partecipazioni nazionali stavano emergendo. Dopo la Finlandia, l’Austria, la Francia, l’Estonia, la Lituania, la Scozia e Hong Kong, la Nuova Zelanda, gli Stati Uniti e i Paesi Nordici, anche la Corea, dopo aver presentato, a giugno, la sua curatrice che sarà una donna, la scrittrice Hyunjin Kim, svela i suoi artisti.
GLI ARTISTI
La notizia arriva dall’ArtAsiaPacific, uno dei giornali in lingua inglese più autorevoli dell’Asia, che annuncia gli artisti che rappresenteranno la Corea alla Biennale Arte di Venezia 2019. Si tratta di Hwayeon Nam, Siren Eun Young Jung e Jane Jin Kaisen. La prima è una vecchia conoscenza di Venezia, lavora tra Berlino e Seoul ed è nota a livello internazionale per le sue installazioni multimediali che trattano principalmente temi sociali e storici. In occasione della 56esima edizione della manifestazione lagunare, curata quell’anno da Okwui Enwezor, ha esposto The Botany of Desire(2014/15), un lavoro che prendeva in esame la passione olandese per i Tulipani e il crollo del mercato azionario. Siren Eun Young Jung parte, invece, dall’analisi degli archivi storici per studiare l’evoluzione delle diverse discipline artistiche. Ad esempio nel 2008 la sua ricerca l’ha portata ad un approfondimento del Yeoseong Gukgeuk, un genere teatrale realizzato da donne. Ha, inoltre, anche vinto il prestigioso Korea Artist Prize nel 2018 ed esposto a Berlino, Singapore e Parigi. Infine, Jane Jin Kaisen si differenzia dalle sue colleghe per una formazione cinematografica più che artistica. Nel 2007-08 è stata selezionata per frequentare il prestigioso Whitney Independent Study Program e ha esposto presso la 7th Liverpool Biennial, alla 68th Berlin International Film Festival e alla Sixth Gwangju Biennale.
IL PADIGLIONE DELLA COREA NEL 2019
Un padiglione, dunque, di artisti dalla forte vocazione internazionale. Del resto, anche la nomina della curatrice Hyunjin Kim, scelta a giugno 2018 da ARKO (Art Council Korea) su una rosa di cinque candidati, rivela la volontà di portare in Laguna persone che da tempo lavorano in istituzioni occidentali. Dopo aver lavorato per l’Art Sonje Center, l’Ilmin Museum ed essere stata Direttrice dell’Arko Art Center di Seoul dal 2014 al 2015, Hyunjin Kim è attualmente curatrice di Kadist, organizzazione no profit con sede a Parigi e San Francisco. Non sono state svelate ulteriori informazioni. Si sa solo che il tema sviluppato nella mostra all’interno del Padiglione sarà legato della crescita economica e sociale dell’Asia.
LE ALTRE PARTECIPAZIONI NAZIONALI
Sulla base di quello che è trapelato in questi mesi è noto che a rappresentare la Francia sarà l’artista Laure Prouvost (Lille, 1978) con all’attivo numerose mostre internazionali e vincitrice del Turner Prize nel 2013. Per l’Inghilterra sarà Cathy Wilkes (Belfast, 1966) che sceglie ancora una donna dopo aver selezionato nel 2015 Sarah Lucas e nel 2017 Phyllida Barlow. Anche l’Austria segue questa tendenza con la settantacinquenne Renate Bertlmann (Vienna, 1943) e l’Irlanda con Eva Rothschild (Dublino, 1972) e con Mary Cremin come curatrice. La videoartista Charlotte Prodger rappresenterà la Scozia, mentre per Stati Uniti hanno scelto lo scultore Martin Puryear. Un quadro che si delinea, dunque, in maniera ogni giorno più nitida, in attesa di scoprire chi saranno i tre artisti coinvolti nel progetto ideato dal curatore Milovan Farronato per il Padiglione Italia.
– Valentina Poli
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