Memoria Collettiva, il progetto di Casa Spazio e Casa Sponge ideato per Palermo durante Manifesta
I due spazi d’arte contemporanea indipendenti, il primo con sede a Palermo e il secondo a Pergola, si incontrano nel capoluogo siciliano per un progetto che coinvolge artisti e performer invitati a riflettere sul tema della memoria e della condivisione
Nell’ambito di Border Crossing – Collateral Event di Manifesta 12 a Palermo curato da Bridge Art in collaborazione con Dimora OZ che mette in dialogo diversi spazi d’arte contemporanea indipendenti diffusi sul territorio italiano –, Memoria Collettiva è probabilmente tra i progetti più intimistici ma anche tra i più osmotici, in cui i concetti di scambio, compenetrazione di idee e condivisione trovano forma attraverso l’incontro di due case d’arte, Casa Spazio a Palermo e Casa Sponge a Pergola (PU), quest’ultima nata da un’idea di Giovanni Gaggia e reduce dalla celebrazione del suo decimo anniversario dalla fondazione. Memoria Collettiva. Casa Spazio incontra Casa Sponge è infatti il titolo della mostra curata da Lorenzo Calamia e Serena Ribaudo che inaugurerà presso lo spazio palermitano il prossimo 27 settembre, un percorso incentrato sull’accoglienza e la memoria, temi di cui la casa si fa custode e testimone.
LA CASA COME LUOGO DI MEMORIA E D’ARTE
Adalberto Abbate, Filippo Berta, Cristiano Berti, Bianco-Valente, Alessandro Brighetti, Giulio Cassanelli, Roberto Coda Zabetta, Mario Consiglio, Alessandro Giampaoli, Christian Leperino, Vincenzo Marsiglia, Jasmine Pignatelli, Giuseppe Stampone, Cristina Treppo, Zoo per Stefania Galegati Shines sono gli artisti invitati a fare parte della Wunderkammer, sezione espositiva del progetto che si svilupperà nel salone di ingresso di Casa Spazio, dimora-atelier fondata da Lorenzo Calamia e Marco Russotto all’interno di un antico palazzo nei pressi della Vucciria. La Wunderkammer sarà inoltre accompagnata da una sezione performativa: per tutta la durata della mostra sette artisti, nell’arco di 6 week end, vivranno la Casa e accoglieranno fisicamente il pubblico con azioni di natura relazionale. A ognuno di questi 7 artisti – Marco Russotto e Pietro Saporito, Angelo Bellobono, Filippo Riniolo, Tiziana Pers, Elena Bellantoni e Giovanni Gaggia – e alle loro performance sarà destinata una camera della Casa, comprese la cucina e la stanza da bagno: “sono tutte azioni partecipative che accoglieranno e coinvolgeranno i visitatori e le loro memorie personali, in maniera diretta o indiretta, ognuna in una delle sei stanze che compongono la casa”, ci spiega Lorenzo Calamia. Le due Case coinvolte nel progetto “sono caratterizzate dalla volontà di aprire le proprie porte all’altro da sé”, commenta Serena Ribaudo, “di costruire un luogo dove gli interlocutori possano esprimersi attraverso la parola concettuale e l’atto poietico, di commistionare l’arte al vivere quotidiano, di deflagrare le rigide maglie del sistema ufficiale, di concretare un dialogo orizzontale tra artisti e curatori”.
L’INCONTRO TRA LE DUE CASE
“La collaborazione tra casa Sponge e Casa Spazio nasce per caso, bevendo un caffè con Serena Ribaudo a casa (così come sono nati finora tutti i progetti di Casa Spazio)”, racconta Calamia. “Parlando delle due case, sono subito venute fuori le forti affinità, di spirito e di intenti, che le lega, primo fra tutti il fatto di essere due abitazioni private ma aperte e condivise con l’altro. Da qui abbiamo sviluppato un progetto comune, Memoria Collettiva, basato sulle memorie della Casa, in quanto topos universale, e di chi vi abita, come Uomo”. Memoria Collettiva che si dispiega attraverso una camera delle meraviglie, la Wunderkammer, luogo solitamente deputato a custodire oggetti preziosi, che destano meraviglia, ma anche le memorie e le radici della famiglia che abitano quella casa. Suggestioni, rimandi e riflessioni che prenderanno corpo attraverso il programma di performance che accompagnerà la mostra durante tutta la sua durata: “sei artisti per uno short residency program che vedrà sei appuntamenti dispiegarsi per altrettante settimane”, conclude Ribaudo. “L’emozionale sartorialità di Marco Russotto e Pietro Saporito; l’inattesa e sublime palingenesi di Angelo Bellobono; la meditazione sociale di Filippo Riniolo; l’antispecismo e il rispetto di ogni forma di vita di Tiziana Pers; la struggente poesia di Elena Bellantoni; la sinestesia visionaria di Giovanni Gaggia”. La mostra, che sarà visitabile fino al 4 novembre 2018, fa inoltre parte del programma de Le Vie dei Tesori, all’interno dell’Itinerario Contemporaneo a cura di Paola Nicita.
– Desirée Maida
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