Past Continuous. Alberto Torres Hernández a Roma
Casa Vuota, Roma ‒ fino al 23 settembre 2018. Lo spagnolo Alberto Torres Hernández, nella sua prima personale, pone al centro della propria riflessione il legame a doppio filo tra pittore e modello.
La bellezza del corpo maschile viene sfoggiata nella tradizione del nudo accademico, da Guido Reni a Ingres, avvolto nella neutralità di uno sfondo cupo. Il petto nudo dalla grazia apollinea è affiancato da frammenti di nature morte, piante e libri. L’Idiota di Dostoevskij e Amore di Stendhal, ove, sulla copertina del romanzo, compare il ritratto della Contessa d’Haussonville dell’artista francese.
Se la fotografia rende presente un’assenza, la tempera, nelle opere di Alberto Torres Hernández (Siviglia, 1984), stratificandosi sul supporto come un talismano, racchiude l’anima del pittore, l’energia e la carica erotica del suo modello. La malizia dello sguardo si posa su ogni accidente, smorzata tuttavia da toni rosati e zuccherini, le labbra socchiuse in uno slancio sensuale. Il rapporto tra i due poli ‒ ritratto e ritraente ‒ viene scandagliato e svelato nella materia che si deposita sulla superficie: su due lenzuola fresche “di bucato” il filo ricamato cattura le loro sagome, ricordandoci che l’opera altro non è che il frutto di un accordo protratto tra chi posa e chi, in un atto d’amore, immortala.
‒ Giorgia Basili
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