Le opere surreali di Paolo Grassino. A Firenze
Eduardo Secci Contemporary, Firenze ‒ fino al 13 ottobre 2018. Il tema della crudeltà dell’esistenza anima i tre interventi di Paolo Grassino, con la curatela di Lóránd Hegyi.
Animali, insetti e uomini in bilico tra il naturale e l’artificiale: sono i soggetti che porta in scena Paolo Grassino (Torino, 1967), che con le sue opere propone una riflessione sulla condizione umana, combinando in modo dinamico la dimensione drammatica e la sensazione di inquietudine. Atmosfere post-apocalittiche narrano di mondi instabili e paure radicate. Per sedurre gli insetti è l’installazione in cui cavi elettrici si annodano in modo disordinato creando dei bozzoli abitati da insetti. La condanna a morte imminente è dovuta alla luce, noto simbolo vitale, come un contrappasso della società odierna. Serie Zero ci annulla. Uomini senza volto hanno perso d’identità. Tumulto è istintiva, monumentale e primitiva. Composta da opere separate, per la prima volta assemblata in una scultura unica. Impetuosa ed energica, ma è l’ineffabilità a vincere su tutto.
In contemporanea, nella Project Room, c’è Beneath the Surface, mostra bipersonale di Petro Matos e Konrad Wyrebek, a cura di Daniele Capra. Il focus è il tema dell’immagine come traccia: dalle incisioni sui muri agli errori di trasmissione nel digitale.
– Federica Gerini
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