Ursula. La nuova rivista d’arte della galleria Hauser & Wirth
La galleria fondata nel 1992 a Zurigo da Ursula Hauser e Iwan Wirth il prossimo dicembre lancerà il primo numero di una rivista d’arte, lifestyle e non solo. Ecco di che si tratta…
A pochi giorni di distanza dalla notizia dell’apertura di un nuovo spazio espositivo a St. Moritz (dopo quelli a Zurigo, Londra, New York, Somerset, Los Angeles, Hong Kong e Gstaad), la galleria Hauser & Wirth torna a far parlare di sé annunciando l’uscita del primo numero di Ursula, rivista d’arte contemporanea trimestrale che accoglierà saggi, interviste e fotografie di scrittori e artisti internazionali. In questo nuovo progetto la galleria svizzera sembra seguire l’esempio, seppur con un medium differente, di David Zwirner, che lo scorso luglio ha lanciato Dialogues, un podcast che di puntata in puntata vede un artista della propria galleria e un personaggio del mondo della cultura discutere di temi legati all’arte e alla creatività.
LA RIVISTA
L’uscita del primo numero di Ursula è prevista nel dicembre 2018, e vedrà per l’occasione la partecipazione di scrittori quali Luc Sante, Robin Coste Lewis, Alissa Bennett e dell’artista Pipilotti Rist. Il titolo Ursula è un omaggio a Ursula Hauser, fondatrice insieme a Iwan Wirth della galleria. La rivista avrà alcune rubriche fisse, come le pagine di consigli offerti dallo staff di Hauser & Wirth, artisti e amici su cosa vedere, visitare e anche mangiare nelle città in cui la galleria è presente con uno spazio espositivo. L’attenzione della rivista non sarà concentrata soltanto sugli artisti rappresentati da Hauser & Wirth, ma sull’intero scenario artistico internazionale del 20esimo e del 21esimo secolo, mantenendo però uno stile e un linguaggio accessibili anche al vasto pubblico.
LA LINEA EDITORIALE
Il direttore di Ursula sarà Randy Kennedy, scrittore e giornalista che per oltre 20 anni è stato direttore dei progetti speciali al New York Times. Obiettivo di Kennedy? Coinvolgere nel nuovo progetto editoriale autori che usualmente non scrivono si occupano di arte ma che potrebbero sviluppare una particolare affinità verso particolari artisti od opere: “Sto cercando di coinvolgere scrittori che normalmente non scrivono di arte o non ne scrivono spesso”, ha dichiarato Kennedy ad artnet, “ma che potrebbero avere una vera affinità per un certo lavoro o periodo o una grande idea per un saggio”.
– Desirée Maida
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