Carapelli for Art. Tutti i vincitori del Premio per i 125 anni dell’azienda toscana
Prima edizione del concorso promosso da Carapelli Firenze per sostenere il lavoro di artisti professionisti e studenti delle Accademie di Belle Arti italiane. Tra premi principali e menzioni, ecco le 6 opere vincitrici
David Casini ed Alessandro Bozzoli sono i vincitori della prima edizione di Carapelli for Art, il Premio promosso da Carapelli Firenze – nell’ambito delle celebrazioni per i 125 anni dalla fondazione dell’azienda – volto a sostenere il lavoro di artisti e studenti di Accademie di Belle Arti. Due, infatti, sono le categorie del concorso, il cui filo conduttore consiste nell’interpretazione del tema Maestria, tradizione e qualità: la Open – aperta agli artisti professionisti – per la quale sono pervenute 494 adesioni; e la Accademia – riservata agli studenti delle Accademie di Belle Arti italiane – con 83 partecipanti provenienti da 29 Paesi del mondo. A tutti i vincitori, incluse le menzioni speciali (Aischa Gianna Muller e Marcello Spada) e il secondo e terzo premio (Cecilia Mentasti e Davide D’Amelio), è stato assegnato un montepremi totale di 10mila euro, dopo un’attenta selezione a cura di una giuria composta da Federica Boràgina, Giulia Brivio, Matteo Innocenti e Gabriele Tosi. Ecco le opere vincitrici, e le loro motivazioni, nel dettaglio…
– Claudia Giraud
SEZIONE OPEN – IL VINCITORE DAVID CASINI
La giuria ha deciso di premiare il lavoro di David Casini (Montevarchi, 1973) per la sua coerenza nel coniugare tradizione e innovazione, grazie a una personale idea di scultura, sperimentata e consolidata dall’artista negli anni, mediante assemblaggi di delicati elementi prelevati dalla realtà, trasformati e inseriti in una nuova visione in bilico tra passato, presente e futuro. In Pratomagno (2018) sono sintetizzate l’artigianalità del fare scultoreo, che interviene per dar forma e decorare il legno d’ulivo, e l’innovazione tecnologica rappresentata dal cristallo di un iPad, dove la foresta toscana si rispecchia. Si tratta di due estetiche diverse per origine e temporalità, ma intrecciate in una struttura ideata dall’artista che le unisce e consacra, con rimandi alle antiche reliquie o teche museali, scrigni di storie millenarie.
SEZIONE OPEN – MENZIONI SPECIALI: AISCHA GIANNA MULLER
Aischa Gianna Muller (Germania, 1984) è stata premiata per la poeticità con cui trasforma il paesaggio agricolo italiano e la sua abilità nel citare l’esperienza storica della Land Art. L’artista offre una visione che tende a superare la linea di confine, che si spinge oltre l’orizzonte, sottolineando la conflittualità tra l’agire dell’uomo e lo scorrere naturale e inesorabile del tempo.
SEZIONE OPEN – MENZIONI SPECIALI: MARCELLO SPADA
Per un’oliva pallida io posso realmente delirare (2018) di Marcello Spada (Bologna, 1984) si distingue per il carattere originale e ironico: l’artista rievoca il Premio Carapelli “Gastronomo d’Oro”, assegnato nel 1967 a Ugo Tognazzi e cita l’attore proponendo un verso dal libro L’abbuffone, satirica parafrasi di una poesia di Salvatore Quasimodo. Tognazzi, eccellenza del mondo dello spettacolo, esperto della tradizione culinaria italiana e sostenitore di un rapporto vitale e goliardico tra uomo e cibo, è celebrato in quest’opera che, riattualizzando una delle forme monumentali più tradizionali, echeggia la cultura enogastronomica dell’Italia, ancorata alle proprie radici e, al contempo, proiettata verso l’affermazione internazionale.
SEZIONE ACCADEMIA – PRIMO PREMIO: ALESSANDRO BOZZOLI
Primo Premio ad Alessandro Bozzoli per l’opera Divina Colorum. L’artista (Accademia di Belle Arti di Brera), compiendo una traduzione di passaggi dell’imponente poema dantesco con l’uso esclusivo di una grammatica cromatica, stabilisce inaspettate connessioni tra la metrica della poesia trecentesca e i pixel della tecnologia digitale. Inserendosi nell’ambito di ricerche che sperimentano nuove versioni del linguaggio tramite le forme visive, l’opera si distingue per la capacità di includere ambiti e registri espressivi differenziati, per le doti di sintesi e rappresentazione del già dato.
SEZIONE ACCADEMIA – SECONDO PREMIO: CECILIA MENTASTI
Il secondo premio va all’opera Ovunque ma non qui di Cecilia Mentasti (Varese, 1993)(Accademia di belle arti di Brera). La giuria ha apprezzato il riutilizzo, attualizzato, di una tecnica antica quale l’encausto (pittura realizzata con cera colorata). Esercizio motivato dalla necessità di ripensare la pittura in rapporto alle modalità contemporanee di rappresentazione attraverso le immagini.
SEZIONE ACCADEMIA – TERZO PREMIO: DAVIDE D’AMELIO
Terzo premio assegnato all’opera De Pisis #01 di Davide D’Amelio ( Termoli, Campobasso, 1990). La pittura in questione, ispirata in apparenza dal ‘realismo’ del mezzo fotografico, sviluppa un discorso critico sia sulle gerarchie che attraverso la visione che regola i rapporti tra gli individui.
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