Fango, una mostra a Palermo denuncia e insulta le corruzioni del mondo contemporaneo
L’esposizione presenta fotografie e installazioni che, attraverso toni irriverenti, denunciano le degenerazioni della società e della politica attraverso l’immagine del fango, sostanza portatrice di detriti e scorie in senso lato e figurato…
![Fango, una mostra a Palermo denuncia e insulta le corruzioni del mondo contemporaneo](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/5F1C45BB-363C-4D9A-A64F-5993553D6B3E.jpeg)
“Il fango si è sostituito al sangue, ci circola dentro diventandone parte ed impantana ogni entusiasmo e resistenza. È il fango che ricopre i paesaggi, le memorie collettive e le verità. È il fango della corruzione, dei voti di scambio, dei rapporti tra mafie, dell’economia e della politica, della violenza e degli appalti truccati. È quel fango che smotta e fa cadere il cemento impoverito dei ponti, delle abitazioni, delle scuole e delle autostrade. È il fango che impantana il giornalismo e la cultura di rottura. L’unica possibile reazione è il non cedere alle trame del potere e alle false architetture del sapere. Bisogna fare del fango la sola cronaca della distruzione”. Con queste parole l’artista Adalberto Abbate introduce Fango, mostra collettiva in corso a Palermo da lui ideata che vede esposte, oltre ai suoi lavori, interventi di Jota Castro, Mario Consiglio, Sandro Mele e Calixto Ramirez. Fulcro del progetto è il fango, sostanza a cui è ricondotta, secondo l’Antico Testamento, la creazione di Adamo, ma anche portatrice di morte e distruzione nelle calamità naturali. Una sostanza alla quale, metaforicamente, si collegano sotterfugi, ipocrisie, corruzioni e degenerazioni del mondo contemporaneo, oltre a essere un termine spesso utilizzato dai palermitani per insultare o definire chi ha peccato di slealtà. Le opere in mostra tentano di penetrare tra gli strati di fango sotto cui si sedimenta la morale borghese, per smuoverla, snervarla, o semplicemente provocarla.
– Desirée Maida
![FANGO, Spazio Rivoluzione, Sandro Mele, Per Hyso Telhara j, 2017](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/1F508C52-A0DE-4A7A-B817-84786A03864B-768x612.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione, Mario Consiglio, Stato io ti odio, 2018](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/9565A5FA-FBD7-43ED-8160-A3B99C82C9F1.jpeg)
![FANGO spazio rivoluzione, CALIXTO RAMIREZ, indifferenziato, 2018](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/5F1C45BB-363C-4D9A-A64F-5993553D6B3E-768x614.jpeg)
![JOTA CASTRO, No more no less, 60x40 cm, 2006](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/88234E21-6432-4B56-B381-B6B4FFA55374.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/44C38F74-C051-4D2E-A580-CE26EB20F230-768x557.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/8B642F73-B5D2-44A1-95F7-4546EAD3DC06-768x576.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/2E32ECA7-A44D-4966-946B-C880D0120793-768x560.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/92AAF85C-5CD1-43F9-8419-89BAE8EDDB4F-768x553.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione, Calixto Ramirez, Ballarò, 2018](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/F609E1F9-77D5-4E7F-BF61-836DC337E3DB-768x558.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione, Mario Consiglio, Holocaust, 2018](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/FB13D62F-F807-4948-94CB-F5B9385C8841.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione, Abbate, Mele, Castro](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/8D12F6CD-4939-4715-9048-BC30BE5E07B5-768x576.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione, Adalberto Abbate, Aeternum, 2018](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/12A51921-931E-4A49-ABFB-069C2B75C864.jpeg)
![FANGO, Spazio Rivoluzione,Adalberto Abbate, Semel pro Semper, 2018](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2018/10/F6F434B5-3DC9-445E-B8D6-9345E6E86CD3.jpeg)
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