It happens, il progetto site specific a Firenze a cura di Paola Tognon
It happens, fino al 9 Novembre 2018, porta in scena a Firenze i lavori di Vlad Nanca e Luca Resta. Il palcoscenico è quello della Galleria d’arte Il Ponte. Il progetto è stato curato da Paola Tognon che con grande carisma ha dato vita e diretto questa prima edizione
It Happens non è un mix di opere di artisti diversi che espongono nello stesso spazio, è un disegno complesso in cui ogni anno sperimentazioni di autori differenti convivono, si mescolano e si amalgamano in una forma unica. Come? Gli artisti trascorrono congiuntamente un periodo di residenza e lavoro in residenza a Firenze. In seguito, tornati a casa, intrattengono uno scambio epistolare (via email) e creano una piattaforma di condivisione online. Il completamento di questa esperienza si ha con la presentazione di un lavoro site specific, dal quale devono emergere la collaborazione e l’intrecciarsi di culture differenti. Più che di una mostra, parliamo di una ricerca diretta al melting pot tra paesi, storia, abitudini e tradizioni che soltanto in superficie sembrano essere lontani, ma che in realtà hanno molti punti di contatto. Lo testimoniano Vlad Nanca e Luca Resta. A seguito del loro lavoro condiviso hanno scoperto la passione comune per l’architettura radicale fiorentina, ad esempio. Vlad Nanca vive a Bucarest. Le sue opere sfidano il clima sociale e politico in Romania, allo stesso tempo si occupano anche di spazio pubblico tramite collage, oggetti, installazioni e sculture. Luca Resta, è italiano ma ha trovato la propria dimensione a Parigi. Si interroga in maniera maniacale sul tema della ripetizione come metafora della nostra società. Insieme a Paola Tognon, curatrice e neo-direttrice del Museo della Città di Livorno hanno creato un incontro critico, una suggestione poetica spesso disorientante, un dibattito aperto tra oggetto e illusione. La Galleria Il Ponte viene suddivisa in due ambienti ben distinti. Il piano ipogeo è come in una discesa agli inferi, è uno spazio buio in cui viene proiettata l’opera Original Adidas di Nanca, che colpisce e sconvolge per la crudezza; insieme ad essa c’è Polenta Radar di Resta, che chiude il cerchio con le sue luci intermittenti. Al piano di sopra avviene invece un sovvertimento: uno spazio bianco e luminoso combina le silhouette di Nanca e i piccoli schermi in marmo nero di Resta. Ecco le immagini della mostra.
– Federica Gerini
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