Tra Giordania e Siria. Il viaggio di Margherita Moscardini
Fondazione Pastificio Cerere, Roma ‒ fino al 24 novembre 2018. La mostra capitolina riunisce gli esiti della ricerca condotta da Margherita Moscardini su un confine delicato.
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Margherita Moscardini (Donoratico, 1981) sceglie di raccontare i luoghi di confine tra Giordania e Siria puntando lo sguardo sul campo rifugiati di Za’atari, aperto nel 2012 per accogliere i siriani in fuga e che nel 2015 raggiunse una popolazione di 150mila persone, mentre oggi sono 80mila i residenti. Diventato ormai la quarta città più grande della Giordania, i residenti di Za’atari iniziano progressivamente a modificare le strutture prefabbricate di cui dispongono, le ricostruiscono partendo dall’elemento architettonico che si può trovare in ogni casa araba: il cortile con fontana. L’acqua come simbolo di rinascita e continuo cambiamento permette ai residenti anche di ritrovare un briciolo di normalità. L’artista decide quindi di stilare un inventario dei cortili con fontana presenti all’interno del campo, indicando il nome e il cognome di progettisti e proprietari.
Il campo di Za’atari è un caso studio che riflette la situazione attuale dei rifugiati e la condizione instabile di popolazioni in fuga dalla guerra.
‒ Valentina Gasperini
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