Profezie contemporanee. Nalini Malani a Rivoli

Castello di Rivoli ‒ fino al 6 gennaio 2019. Il Castello di Rivoli e il Centre Pompidou di Parigi presentano la prima retrospettiva di Nalini Malani in Italia e in Francia.

La mostra copre circa cinquant’anni di produzione dell’artista e si articola in due parti. Dopo la prima, allestita al Centre Pompidou nell’autunno del 2017, il Castello di Rivoli accoglie la seconda parte della retrospettiva, Nalini Malani: La rivolta dei morti. Retrospettiva 1969-2018. Parte II, a cura di Marcella Beccaria.

CASSANDRA E LA VIOLENZA

In occasione della rassegna sono organizzati in loco una serie di incontri con storici e critici dell’arte, a partire da una tematica delicata, controversa e troppo contemporanea: la violenza sul genere femminile, argomento spesso toccato con mano e anima da Nalini Malani (Karachi, 1946), ispirandosi a Cassandra, la profetessa condannata a non essere ascoltata.
Malani vede in Cassandra ciò che è stato negato alle donne: “Le sue intuizioni sono ignorate, o tutt’al più considerate eretiche”. In queste parole dimora l’urlo di dolore, di morte di quante non sono state ascoltare, di tutte quelle donne che ogni giorno incontrano la fine per la mancata accettazione di una condizione servile, tacita sottomissione a scelte non libere. L’opera di Malani si inserisce in un contesto sociale dove il tempo, il sangue tacciono di fronte alla violenza sulle donne, un’epoca di rivoluzioni viste ancora come scomode manifestazioni di sterile femminismo.

Nalini Malani, In Search of Vanished Blood, 2012 (dettaglio)

Nalini Malani, In Search of Vanished Blood, 2012 (dettaglio)

TRA MITO E PRESENTE

Nalini Malani fa parlare la semplice materia, ed ecco allora che installazioni complesse di pittura, disegno, proiezioni narrano un passato ancora troppo vivo per definirsi tale, storie antiche si intrecciano a echi contemporanei per divenire monito. Le due parti della retrospettiva sono dialoghi tra l’artista e le sue esperienze di donna. La mostra è lo specchio nel quale Malani riflette il suo sguardo, i dati di fatto basati su storie realmente accadute, restituendo al pubblico una graffiante realtà, dove la morte grida di assordante dolore. L’esposizione sviluppa il suo discorso attraverso cinque sale poste al terzo piano del castello, seguendo un ritmo che presenta in ogni stanza uno specifico corpus di opere. Profondamente politica, l’arte di Malani guarda ad archetipi presenti nella cultura orientale, miti greci, in un dialogo denso e profondo che include il teatro e la letteratura contemporanea.

Grazia Nuzzi

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Grazia Nuzzi

Grazia Nuzzi

Nasce a Formia (LT) il 17 novembre 1977, si laurea alla facoltà di Lettere e Filosofia in Conservazione dei Beni Culturali, con indirizzo storico artistico presso la II Università degli Studi di Napoli, nel 2005. Nel 2006 è socio fondatore…

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