Amarezza dell’oggi e nostalgia dell’utopia. Vlad Nancă e Luca Resta a Firenze
Galleria Il Ponte, Firenze ‒ fino al 9 novembre 2018. Un omaggio concettuale all’architettura radicale fiorentina, che racconta il cambiamento nella fruizione dello spazio pubblico. Un allestimento minimalista costruisce un percorso disilluso e velatamente nostalgico.
Due storie s’incontrano e dialogano nelle opere di Vlad Nancă (Bucarest, 1979) e Luca Resta (Seriate, 1982); a unirle la riflessione comune sul rapporto fra individuo e spazio pubblico, che negli Anni Settanta fu la quinta ideale per esperienze artistiche nel segno del cambiamento, luogo di comunicazione e manifestazione del pensiero, o anche, semplicemente, luogo di incontro. Oggi, il consumismo e i social network hanno radicalmente cambiato il rapporto con lo spazio: si va in giro per comprare (lo racconta Nanca nella sua performance I love shopping), si guarda il mondo da schermi digitali, che Resta rappresenta come enormi rettangoli neri. Sullo sfondo, quelle silhouette antropomorfe che marcano individui sempre più insignificanti in luoghi divenuti improvvisamente troppo grandi, e la ripetitività ossessiva di gesti quotidiani che contrasta dolorosamente con quella fantasia radicale che stimolava a danzare in mezzo alla strada.
‒ Niccolò Lucarelli
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