Ancora una condanna per l’artista Jeff Koons, accusato di plagio: l’opinione dell’avvocato
Questa volta l’artista è stato accusato dal fotografo Franck Davidovici, che aveva realizzato l’immagine per la campagna pubblicitaria di Naf Naf. Ecco come è andata.
Il noto artista americano Jeff Koons è stato giudicato ancora una volta colpevole di plagio, questa volta per la marcata somiglianza della scultura di porcellana Fait d’Hiver, realizzata nel 1988 e appartenente alla serie Banality, ad una foto di Franck Davidovici scattata in precedenza e usata come pubblicità della casa di moda Naf Naf, nella quale si vedeva un maiale con una piccola botte di rum legata attorno al collo soccorrere una ragazza nella neve.
IL CASO
Il Tribunal de Grande Instance di Parigi ha infatti recentemente ritenuto che scultura costituisse una contraffazione della precedente pubblicità, in quanto l’opera di Koons ne riprendeva i suoi elementi chiave, ed ha pertanto ordinato alla società dell’artista e al Centre Pompidou, che ha esposto il pezzo in una esposizione nel 2014, di risarcire i danni causati (per un importo superiore a euro 135.000, oltre alla rifusione delle spese legali). La Corte non ha invece accolto la richiesta di sequestro dell’opera, al momento conservata dalla Fondazione Prada per averla acquistata nel 2007 ad un’asta di Christie’s a New York. “La corte ha respinto l’argomentazione a favore della libera espressione artistica, in quanto Koons ha chiaramente cercato di fare l’economia di un lavoro creativo” ha dichiarato l’avvocato di Davidovici.
LA DIFESA
Il presidente del Centre Pompidou, Alain Seban, ha invece difeso Koons, sostenendo che il principio di fondo della serie Banality fosse proprio quello di creare opere tratte da oggetti comprati in negozio o immagini della stampa. La sentenza dovrebbe essere disponibile a giorni; una volta esaminata sarà possibile evincere, più nel dettaglio, le ragioni che hanno portato il Tribunale francese a non riconoscere le ragioni del noto artista.
– Gilberto Cavagna di Gualdana e Ginevra Stefanelli
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